La salute è il cuore pulsante di ogni comunità: in questa raccolta di editoriali, in corso di pubblicazione sul Corriere Nazionale.net , esploro come la medicina, l’innovazione sanitaria e la collaborazione tra professionisti possano diventare leve fondamentali per la crescita e il benessere del territorio. Un viaggio settimanale tra esperienze, riflessioni e proposte concrete per rendere la sanità sempre più protagonista dello sviluppo locale.
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Bari 16.10.2025 Riccardo Guglielmi
La presentazione del dott. Antonio Peragine, direttore Corriere Nazionale.net
La Medicina che fa crescere il Paese: ogni sabato una nuova storia di salute e territorio
La medicina non è solo cura: è il cuore pulsante del benessere collettivo e della crescita dei nostri territori. Da oggi, il Corriere Nazionale.net lancia una nuova serie di editoriali settimanali – ogni sabato – dedicata proprio a questo tema: raccontare come la salute, la prevenzione, l’innovazione e la solidarietà possano trasformare le comunità, rendendole più forti, coese e prospere.
Gli editoriali sono prodotti dal nostro Giornalista Scientifico, Riccardo Guglielmi, da oltre 50 anni impegnato nella cura dei cardiopatici, nel giornalismo e nel volontariato per diffondere messaggi di prevenzione e cultura della salute. L’obiettivo è quello di prendere spunto da questi editoriali per la realizzazione di un’opera più complessa: un saggio che avrà per titolo “Medicina per lo sviluppo del territorio”. Attraverso storie, dati, esempi concreti e buone pratiche che fanno la differenza nelle città e nei piccoli centri italiani, vogliamo seminare idee, ispirare soluzioni e accendere il dibattito su un nuovo modo di intendere la medicina: non solo come risposta alla malattia, ma come leva di sviluppo sociale, economico e culturale.Questa serie di editoriali settimanali sarà il seme per un progetto che punta in alto: coinvolgere professionisti, cittadini, amministratori e giovani medici in un percorso di crescita condivisa, dove ogni storia diventa esempio e stimolo per il futuro.
Ti aspettiamo ogni sabato sul Corriere Nazionale.net, per scoprire insieme come la medicina può davvero cambiare il volto del nostro Paese. Perché investire in salute significa investire nel futuro di tutti.
Antonio Peragine
Direttore Corriere Nazionale.net”
La Medicina che fa crescere il Paese: ogni sabato una nuova storia di salute e territorio
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EDITORIALI DA BARI
La Salute come Motore di Crescita
La medicina non è solo cura, ma un potente catalizzatore di progresso. A Bari, come in ogni angolo d’Italia, investire in sanità significa costruire comunità più forti, coese e prospere. La salute non è un costo, ma un investimento che genera lavoro, innovazione e benessere collettivo. Come possiamo trasformare questa visione in realtà?

La storia ci insegna che la medicina è sempre stata intrecciata con lo sviluppo dei territori. Dai templi di Imhotep nell’Antico Egitto agli ospedali militari romani, fino al Servizio Sanitario Nazionale del 1978, la salute ha plasmato società più resilienti. Oggi, in un mondo che invecchia e affronta nuove sfide, come le malattie croniche e le disuguaglianze, la medicina di prossimità è la chiave per rispondere ai bisogni delle persone. Le Case della Salute, gli Ospedali di Comunità e la telemedicina non sono solo strumenti sanitari, ma veri e propri hub di sviluppo, che portano servizi vicino ai cittadini, riducono i ricoveri e creano fiducia.
Pensiamo al farmacista di quartiere, che ascolta e consiglia, o al medico di famiglia che, tra una visita e una chiacchierata, costruisce relazioni di cura. A Bari, il lungomare e le piazze raccontano storie di comunità che si riuniscono, si supportano e crescono insieme. La medicina territoriale è questo: un tessuto di relazioni che, come le orecchiette con le cime di rapa, rappresenta l’essenza della nostra cultura – semplice, autentica, vitale.
Sul piano economico, i numeri parlano chiaro. La spesa sanitaria pubblica italiana, circa il 6,7% del PIL nel 2022, genera un effetto moltiplicatore: ogni euro investito in sanità produce fino a 1,7 euro di valore aggiunto nell’indotto (OCSE, 2023). La prevenzione, con un risparmio annuo di oltre 10 miliardi di euro, libera risorse per scuole, infrastrutture e innovazione. In Puglia, progetti come la Rete Oncologica Pugliese e “eHealthNet” dimostrano come la tecnologia – dall’intelligenza artificiale alla telemedicina – possa rivoluzionare la cura, creando occupazione e attirando investimenti. Nel 2023, le startup health-tech italiane e le scuole che formano sviluppatori pronti per questo settore, hanno attirato investimenti per oltre 300 milioni di euro, confermando il fermento e la crescita costante dell’ecosistema digitale in ambito sanitario.
Accanto all’innovazione digitale, è fondamentale il contributo delle associazioni di volontariato: realtà come LILT, impegnata nella lotta contro le malattie oncologiche, e AMA CUORE, attiva nella prevenzione e supporto delle patologie cardiovascolari, rappresentano un punto di riferimento insostituibile per i pazienti e le famiglie, offrendo sostegno, informazione e una rete di solidarietà che arricchisce tutto il sistema sanitario.
Ma la medicina non è solo numeri. È il medico che si ferma a parlare con un paziente sulla panchina, il volontario che accompagna un malato cronico, la comunità che si riunisce per una campagna vaccinale. È San Nicola, presenza gentile che veglia su Bari, a ricordarci che la cura è anche umanità. Investire in salute significa investire in coesione sociale, riducendo le disuguaglianze e dando voce a chi è più fragile.
La sfida ora è chiara: smettere di vedere la sanità come una spesa e riconoscerla come il cuore pulsante dello sviluppo. Ai politici chiediamo di puntare su reti territoriali e digitalizzazione. Ai giovani medici, di abbracciare la missione con empatia e innovazione. Ai cittadini, di essere protagonisti attivi della propria salute. Come recita il motto “ADIUVARE et VALERE”, aiutare e dare valore: questa è la medicina che trasforma i territori. Facciamo in modo che ogni cura diventi un passo verso un futuro più sano e prospero, da Bari al resto del Paese.
Capitolo 1
Medicina e Territorio: La storia invisibile che ha cambiato l’Italia
Oggi inizia un viaggio fatto di storie vere, persone e territori: ogni sabato vi porterò alla scoperta di come la medicina, tra passione e innovazione, può davvero migliorare la vita di tutti noi

C’è un filo sottile e potente che attraversa la storia del nostro Paese: è quello della medicina, capace di intrecciarsi con lo sviluppo del territorio e di diventare il vero motore silenzioso della crescita collettiva. Fin dall’antichità, quando i templi di Imhotep nell’Egitto dei faraoni erano centri di cura e formazione, la salute è stata considerata un bene pubblico, fondamentale per la stabilità e la prosperità delle comunità. In Grecia, Ippocrate insegnava che il benessere dipendeva dall’ambiente e dalle condizioni sociali, gettando le basi della medicina come scienza pubblica e territoriale. I Romani, con le loro infrastrutture d’avanguardia e un sistema sanitario ante litteram, hanno trasformato la prevenzione e la cura in strumenti di coesione sociale, facendo della salute una questione di interesse collettivo.
Quando l’Impero Romano crolla, la medicina trova rifugio nei monasteri, dove la cura dei malati diventa un dovere sacro. Nascono così le prime istituzioni ospedaliere, spesso sostenute da mercanti e nobili, che anticipano il concetto di welfare locale e integrano assistenza e sviluppo economico. La vera grandezza, come ricordava anche Dante, non si misura nella fama, ma nelle opere di misericordia e nella capacità di prendersi cura degli altri.
Con il Rinascimento e l’Illuminismo, la medicina si libera dai soli vincoli della carità e diventa scienza e responsabilità pubblica: le università italiane diventano laboratori di innovazione, le amministrazioni comunali iniziano a gestire direttamente gli ospedali e le grandi epidemie insegnano che la salute pubblica è una questione di sopravvivenza collettiva. L’Unità d’Italia segna una svolta: arrivano le Casse Mutue, il medico condotto, gli ospedali pubblici, ma la vera rivoluzione arriva nel 1978, con la nascita del Servizio Sanitario Nazionale. Da quel momento, la salute diventa un diritto universale, garantito a tutti, senza distinzioni, e la sanità pubblica si trasforma nel vero motore di coesione sociale, innovazione e crescita economica.
I numeri raccontano meglio di qualsiasi parola questo percorso: oggi l’aspettativa di vita degli italiani supera gli 83 anni, la mortalità infantile è tra le più basse al mondo e la copertura vaccinale raggiunge livelli eccellenti, ben oltre gli obiettivi internazionali. Risultati che pongono il nostro Paese ai vertici mondiali per qualità della salute e che sono il frutto di una lunga storia di prevenzione, innovazione e inclusione.
Dietro le quinte, la Sanità Militare Italiana e la Protezione Civile continuano a essere pilastri strategici: nelle emergenze, dalla pandemia ai terremoti, la loro azione rapida e organizzata garantisce sicurezza e resilienza a tutta la popolazione, integrando la risposta della sanità pubblica.
Dopo cinquant’anni di medicina vissuta tra ospedale e territorio, posso dire che il cuore di questa professione non è mai cambiato: il medico resta prima di tutto un punto di riferimento umano, un costruttore di benessere quotidiano, un ponte tra scienza e umanità. Ogni progresso, ogni innovazione, nasce sempre dall’incontro tra conoscenza e ascolto, tra tecnologia e vicinanza. E il futuro della sanità italiana passa ancora da qui: dalla capacità di fare squadra, di mettere il paziente al centro e di continuare a costruire una società più giusta e più sana, giorno dopo giorno.
https://www.corrierenazionale.net/2025/10/18/medicina-e-territorio/