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PIN’8 a Napoli

Una sosta piacevole con musica e arte anche in era Covid

Pin 8 a napoli

Di Riccardo Guglielmi

Basta passeggiare nel centro antico di Napoli per lasciarsi affascinare da gradite sorprese.Non è raro incontrare amici e fermarsi casualmente in un piccolo locale, un bar, presso Santa Chiara, forse attirati dall’insegna accattivante, una chitarra con una scritta sul manico PIN’8. L’arte è nell’aria. L’arredo, le foto, il pianoforte preparano il corpo e la mente a un qualcosa che deve andare oltre la semplice degustazione.

Seduto a un tavolino, a sorseggiare un profumato caffè, riconosciamo Sasà Trapanese, stimato attore e conduttore di spettacoli in teatro e in TV che diffondono la cultura della musica e della poesia napoletana. Un saluto, uno scambio di battute e scatta la presentazione al proprietario del locale. È il maestro Giuseppe Schirone, direttore d’orchestra classe 60, Presidente dell’Associazione musicale internazionale Enrico Caruso, che sotto le mentite spoglie di barista, prepara delle dissetanti bibite con i limoni di Sorrento. Il maestro è di origini pugliesi, precisamente di Maruggio località del tarantino, nota per belle spiagge di Campomarino.

«La mission del locale,che ho voluto dedicare al grande Pino Daniele – afferma il maestro Schirone che vanta intensa attività concertistica in Russia e Spagna – è mantenere viva e divulgare la cultura della musica napoletana ai tanti turisti, italiani e stranieri, che affollano i vicoli del centro antico».

Non cade nel vuoto l’invito ai due artisti di una esibizione fuori programma. Il maestro Schirone si siede al pianoforte e Sasà Trapanese da attore diventa cantante. Le note di Napule è, di Reginella, di Torna a Surriento si diffondono in via Santa Chiara, attirando turisti di tutte le età che, mantenendo le distanze e con mascherina, accompagnano le immortali melodie di una città, di un popolo che ha musica e tradizione artistica nel sangue. Un nemico invisibile e crudele come Covid 19 non riuscirà mai a toglie allegria e sorriso alla bella Napoli. Queste sono le vacanze di cui ci piace scrivere e raccontare.

Bari 3 settembre 2020

35 articolo https://www.corrierenazionale.net/2020/09/03/pin8-a-napoli/

Aggressioni a medici e infermieri: ora basta

Procedibilità d’ufficio. Multa da 5mila euro e 16 anni di carcere

aggressioni a medici infermieri

Pronto Soccorso, corsie, ambulatori sono diventati  teatri  dove si recita in tutte le ore del giorno il tragico spettacolo dell’aggressione fisica e verbale nei confronti di medici e infermieri. È facile scaricare rabbia su  chi lavora tra mille difficoltà; la pseudocultura del buonismo e le lungaggini giudiziarie hanno permesso la non punibilità di atti che meriterebbero pene certe ed esemplari. La speranza è che la partitura della musica venga presto cambiata dagli organi competenti.

Il Senato ha approvato all’unanimità il provvedimento per la tutela della sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitari. Queste le principali novità:

  1. istituzione di un Osservatorio nazionale;
  2. procedibilità d’ufficio;
  3. previste sanzioni fino a 5.000 euro e pene fino a 16 anni.

Il testo era stato approvato dal Senato il 25 settembre dello scorso anno ed il 21 maggio alla Camera. Sono anche previsti protocolli operativi con le forze di polizia per garantire interventi tempestivi. È stato anche istituito un ‘osservatorio nazionale’ sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie presso il Ministero della Salute.Gli ordini dei medici e degli infermieri della nostra provincia hanno espresso soddisfazione per l’approvazione del Disegno di Legge, dedicandolo a Paola Labriola (uccisa da un paziente nel 2013) e a tutte le colleghe e i colleghi vittime di violenza.Secondo i medici “è ora importante portare a compimento una rivoluzione culturale per garantire la sicurezza dei professionisti sanitari ed il diritto come lavoratori non come una concessione”. Il nemico è la malattia non il medico che va considerato come l’alleato del cittadino per la sua salute e non una persona su cui sfogare la frustrazione per le lacune e le inefficienze dei sistemi sanitari.

34 articolo 2020 https://www.corrierenazionale.net/2020/08/11/aggressioni-a-medici-e-infermieri-ora-basta/

Emergenza Covid: solidarietà e prevenzione in prima fila

AMA Cuore InConTraFratres di Ala Azzurra  

ama cuore solidarieta

Anche nelle fasi più drammatiche dell’emergenza Covid i volontari di AMA Cuore Bari hanno contribuito, in sinergia con le associazioni locali del terzo settore, a trasfondere solidarietà morale e materiale alle tante persone bisognose e fragili raggiunte dalla pandemia.

Tante le iniziative in questi mesi ma una particolare attenzione è da riservare alla giornata di Donazione Sangue, Prevenzione e Solidarietà che si è svolta presso la scuola Azzarita del Quartiere San Paolo di Bari  il 17 luglio.

“Un evento – riferisce Francesco Pastanella, presidente di AMA Cuore – realizzata insieme alle associazioni consorelle, Fratres Ala Azzurra e In.Con.Tra  che, pur operando in settori diversi e distinti del volontariato, sono unite dal Fil Rougedell’auto mutuo aiuto e della solidarietà”.

Il cuore dei baresi è sempre vivo e vitale. Tante sono state le adesioni, 36, per la raccolta di sangueindispensabile alle nostre strutture ospedaliere, pubbliche e accreditate, mai ferme per assicurare cure e assistenza di qualità nelle sale operatorie e nelle terapie intensive. In termini di prevenzione delle malattie cardiovascolari, i volontari di AMA Cuore, coordinati dalla dott.ssa Domenica De Laura della Cardiologia dell’Ospedale San Paolo, hanno eseguito ECG e controlli su 42 persone. Consigliato il proseguimento di accertamenti e terapie in caso di rilievo di anomalie, per esempio ipertensione arteriosa, aritmie. La raccolta di derrate fatta dai volontari di InConTra ha permesso la distribuzione di generi alimentari a famiglie del territorio in difficoltà economica.

33 articolo https://www.corrierenazionale.net/2020/08/07/emergenza-covid-solidarieta-e-prevenzione-in-prima-fila/

Le donne al tempo del coronavirus

Sono loro il sesso forte

L’analisi dei dati dei decessi da Coronavirus, secondo  l’Istituto Superiore di Sanità è chiara: 70% uomini, 30% donne. Tutte le casistiche mondiali si allineano a questo dato. I ricercatori cinesi sono stati i primi ad osservare questa diversità ed evidenziare  che il tasso di letalità, nei maschi sintomatici positivi al tampone è del 4.7%, rispetto al 2.8% nelle femmine. La percentuale globale di infettività non mostra differenze di genere, ma lo stesso virus è più aggressivo nell’uomo con conseguenti più decessi. La causa può essere legata alla genetica, alle differenze ormonali e allo stile di vita. Il doppio cromosoma X delle donne, gli uomini ne hanno uno solo, stimolerebbe meglio il sistema immunitario. Le bambine hanno una maggiore carica anticorpale rispetto ai maschietti nelle malattie infettive. Gli ormoni femminili, tramite i recettori Ace, regolatori  della vasocostrizione arteriolare, favoriscono l’ingresso del virus nella cellula ma gli ormoni androgeni stimolano esagerate reazioni iperergiche nelle cellule polmonari con conseguente insufficienza respiratoria grave da trattare in  terapia intensiva. Lo stile di vita è importante. Le donne fumano meno e curano di più l’igiene personale. L’attività domestica impone un maggior lavaggio delle mani durante la giornata. Il rischio di contagio è più alto nelle donne che lavorano in sanità. Negli ospedali il personale infermieristico, più  a stretto contatto con il malato, è prevalentemente rosa.

La situazione psicologica femminile è stata messa a dura prova durante la quarantena. Molte donne sono sull’orlo di una crisi di nervi ma hanno difese tali da contrastare questa fase. Relegate in casa hanno assolto prevalentemente compiti domestici. Gli uomini hanno rispolverato il senso di protezione ma ogni scusa era buona per uscire: spesa alimentare, acquisto di farmaci e di prodotti legati all’igiene personale e domestica. Un regresso sociale, io Tarzan tu Jane o peggio io Tarzan tu Cita, con uomini che andavano a caccia di negozi aperti e donne in casa ad aspettarli con prole scatenata e fuori controllo. Una fase temporanea perché grazie alla loro forza le donne sapranno ribaltare la situazione e riprendere il giusto ruolo pragmatico.  Un esempio viene dalla scuola dove la presenza femminile è prevalente. Subito da casa le docenti, stimolate dalle dirigenti scolastiche, hanno saputo attivare la didattica a distanza mantenendo alto il livello di partecipazione allo studio, dall’infanzia all’università, prima che l’ozio si impadronisse degli studenti chiusi in casa.

I paesi a guida femminile, esempio per tutti la Germania, stanno affrontando meglio la crisi, affrontando l’impatto del coronavirus con decisioni tempestive: buona gestione dell’accesso ai servizi, produttività mai interrotta, tracciamento immediato dei positivi. Trump, Boris Johnson, Bolzonaro e lo stesso Putin son perdenti rispetto a Merkel, alle leader degli stati del Nord Europa, della Nuova Zelanda e di Taiwan. Da queste donne nessun proclama sconsiderato o pasticciate misure per risolvere la crisi economica. La situazione italiana ne è la prova. Una cabina di regia tutta al maschile priva di praticità e sintesi. Tra le centinaia di super consulenti non compare una donna. L’uomo, quando è al comando si sente superiore e saccente, non accetta consigli, non sa ascoltare i richiami della base, si lascia accarezzare dal piacere del potere e tende pian piano, con la subdola implementazione della paura, a limitare l’altrui libertà. Nei momenti di difficoltà emerge nella donna  pragmatismo, flessibilità, resilienza e buon senso. Sarebbe meglio, considerata la maggiore resistenza all’infezione delle donne, favorire, nelle incerta fase di ripresa, un loro maggiore reintegro nel sistema lavorativo. Oscar Wilde diceva: “Date alle donne occasioni adeguate ed esse saranno capaci di tutto”.

Bari 06.05.2020

Cardiologi e infettivologi. Al centro l’uomo

Malattie cardiovascolari e infettive: scontro tra titani

Di Riccardo Guglielmi

Riccardo comics

Malattie cardiovascolari e infettive si contendono  da secoli il predominio della mortalità e morbilità sul genere umano. Una effimera tregua aveva relegato le malattie infettive nella riserva dei continenti e negli stati caratterizzati da povertà, scarso sviluppo sociale e bassa industrializzazione. Da qualche mese quell’equilibrio è saltato e un commando ben addestrato delle malattie infettive, i Coronavirus, dall’animale, pipistrello,  o da qualche provetta di laboratorio, secondo fantasiose tesi complottiste, ha infettato l’uomo occupando  militarmente un’intera regione della Cina. Poche settimane di  incubazione per la moltiplicazione dei soldati ed ecco in campo la linea di attacco, per la conquista dell’opulento occidente. È bastato il comodo imbarco sui normali aerei di linea, proprio come per l’11 settembre 2011, atterraggio nel cuore economico dell’Italia, il Nord e da qui proiezione in tutta Europa. Inquinamento, assoluta mancanza di conoscenza della potenza di fuoco del nemico, decisioni politiche incerte da parte di amministratori non all’altezza della situazione, inadeguatezza delle strutture sanitarie malgrado sacrifici estremi degli operatori, mancanza di autosufficienza, burocrazia anche per la produzione locale dei dispositivi elementari di protezione e il prevedibile voltafaccia della Unione Europea, Germania e Olanda in primis, hanno reso l’Italia del Nord la sede della più alta mortalità e morbilità dell’Europa. Stessa strategia per invadere gli USA con immutato obiettivo: riconquistare il primato mondiale delle malattie infettive su quelle cardiovascolari e da alleati annientare la nostra specie.

L’uomo si trova oggi nel mezzo di questo scontro epocale. Andromeda, nella mitologia greca al tempo della guerra tra titani, era sul punto di essere sacrificata per salvare il genere umano. Perseo, l’uomo dal  grande cuore e dalla forte ragione, che ha ucciso Medusa con uno specchio, ha salvato Andromeda, ha liberato la città di Argo dal mostro marino, indosserà il camice dello scienziato e renderà questa emergenza un ricordo per le generazioni future. Alla ragione non deve mancare il cuore della fede. Le preghiere di Papa Francesco e le sue invocazioni in una Piazza San Pietro vuota, devono elevare al cielo i cuori di tutti noi. Per chi ha fede è Gesù, il Dio fatto uomo, che porrà fine a questa pandemia e ci salverà. A noi far tesoro di questa esperienza per consegnare a figli e nipoti un mondo migliore.

Bari 21.04.2020

25 articolo 2020 – Ringrazio Enzo Varricchio, avvocato e scrittore per l’ospitalità su Scripta Moment

https://www.scriptamoment.it/2020/04/20/tra-cardiologi-e-infettivologi-al-centro-luomo/