Proteggere chi vuoi bene è sempre un atto d’Amore
Clicca –> https://www.youtube.com/watch?v=x_Bs4nD0ch4
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Bari 13.02.2021
L’economia della conoscenza trionferà sulla pandemia
Il Governo Draghi che oggi ha giurato vuole essere nei fatti il “Governo dei migliori”. È un governo “aristocratico” nel vero senso etimologico della parola. L’aristocrazia non è il governo dei nobili ma quello dei migliori, un concetto ovvio per gli antichi a cominciare da Platone, sicuramente disatteso negli ultimi anni. Tanti i problemi sul tavolo ma quello più importante è come contrastare la pandemia Sars Covid che obbliga l’umanità a combattere su 3 fronti: Sanitario, Economico e Sociale. Ognuno deve, secondo competenze ed esperienze, dare una mano e combattere sul teatro operativo più congeniale. Il fronte sanitario rischia di crollare se non arginiamo le varianti del virus che presentano più rapidità nella diffusione del contagio e colpiscono la fascia d’età che sembrava meno a rischio, bambini e adolescenti.
L’impatto economico preoccupa e, nonostante le speranze di ripresa, i danni sul sistema produttivo difficilmente potranno favorire rinascita e sviluppo. Piangersi addosso non serve. In Asia c’è già ripresa economica, sanitaria e sociale. L’energia è data dai giovani che hanno saputo fare il salto di qualità grazie a politiche di indirizzo di buon senso e lungimiranza, Confucio nel computer scriveva Furio Colombo. Il 70% dei giovani coreani è laureato e guadagna 2 o 3 volte di più dei genitori. Il tessuto industriale è in continua crescita. La ricchezza prodotta è entrata nel ciclo produttivo delle armi efficaci sul fronte sanitario e sociale, diagnostica, ospedali, terapie, tracciamenti, distanziamenti, risorse umane. La laurea è frutto di sacrifici e impegno ma alla base serve eccellenza per i docenti e studio serio e continuativo per i giovani. Non a caso Draghi pone la scuola tra le priorità. L’economia italiana è ferma da 40 anni e se non si cambia paradigma il rischio è che dopo la pandemia non riparta. Aumenta il divario tra Nord e Sud accentuato perché il Nord si è fermato da un anno. Dopo il periodo manufatturiero del dopoguerra la classe industriale italiana ha puntato e continua a puntare sull’economia di servizi. Un esempio per tutti l’azienda RAI crea economia di servizi. Oggi però non basta più. In Asia e negli altri paesi occidentali il paradigma da servizio si è trasformato in conoscenza, grazie alla promozione di talenti e competenze. Se l’uomo ha già messo sul mercato vaccini efficaci e sicuri dopo solo pochi mesi di ricerca, caso unico nella storia del genere umano, il merito è dell’economia della conoscenza e di quelle grandi industrie che da oltre 10 anni hanno adottato politiche di crescita e sviluppo investendo su capitale umano super qualificato, premi Nobel compresi. Gli italiani non sono preparati all’economia della conoscenza e chi ne fa le spese sono i giovani che non saliranno sull’ascensore sociale che permetteva un miglioramento della qualità di vita e ricchezza rispetto ai loro genitori. Assistenzialismo, statalismo, demonizzazione della ricchezza prodotta sono catene che tolgono, sogni e speranze alla classe imprenditoriale italiana. È mancato il sapere e la selezione.
L’economia della conoscenza è fatta di innovazione, digitale, scienze della vita, finanza avanzata. In 30 anni il nostro paese ha perso l’equivalente del reddito del Portogallo e della Grecia messi assieme.
In sintesi 3 sono le cause della nostra disfatta:
Servono basi per modello illuminato , non fondato sulla difesa del privilegio economico o sociale, bensì sul valore assoluto che la conoscenza sia finalizzata al bene comune. Quando nella democrazia, Platone insegna, prevale individualismo, anarchia e sfrenata libertà, la deriva è la tirannide. Se Cultura, Scuola, Valorizzazione dei talenti e della Creatività diventano obiettivi di governo sarà più facile per i giovani accrescere il loro potenziale di conoscenza, entrare nei sistemi produttivi delle grandi imprese e pensare all’innovazione, al digitale, alla compatibilità ambientale ed ecologica per migliorare la qualità di vita e dare energia al Paese. Siamo in piena guerra e lottiamo contro un nemico subdolo, invisibile in fase di attacco, tuttavia facilmente riconoscibile quando uomini preparati lo studiano nelle sedi giuste. “Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza” Lo scriveva Dante nel 1200. Fonte: Aristocrazia 2.0 Roger ABRAVANEL
Riccardo Guglielmi – Giornalista scientifico –
Redazione Corriere nazionale.net – Corriere Puglia e Lucania
Nella Rubrica Spazio aperto oggi ospitiamo il dott. Cosimo LERARIO medico, autore e scrittore.
“LERARIO Cosimo
Nato a Bari.
Ufficiale medico in quiescenza del Corpo Sanitario dell’Esercito
Italiano.
Scrittore, autore di testi teatrali, collaboratore di testate on line.
Blog ufficiale: https://lerariocosimo.wordpress.com/. “
—BARI’S HEALTH FILM COMMISSION. ED È SUBITO CINEMA.—
Ora vi racconto una storia vera; già bell’e pronta come soggetto di un
film. Genere neorealistico, ovviamente. Con sfumature decisamente
horror.
TITOLO:
“La Sanità che le altre Regioni ci invidiano…”
SCENA:
Casa di Cura privata collocata nei confini della Città Metropolitana di Bari. Interno giorno.
MOTORE. CIAK. AZIONE.
Davanti all’unico accesso alla struttura, sin dalle prime ore del mattino si è radunata una folla di utenti in piedi in fila per
entrare. Parecchi di loro sono anziani e barcollano per effetto del
prolungarsi della postura eretta. Altre figure escono dallo stesso
accesso (ma non si era detto in non so quale DPCM o Circolare
Ministeriale che le vie di deflusso dovessero essere differenti da
quelle di afflusso ? – ndA) aumentando la confusione che non tarda ad instaurarsi sovrana.
All’interno, poco oltre l’uscio della hall della clinica, due figuranti
ottemperano con indolente lentezza alla misurazione della temperatura frontale degli astanti e provvedono al loro smistamento.
Mediante un flashback si potranno vedere i due frequentare un Corso di Formazione, durante il quale verranno addestrati ad utilizzare la parola “Triage” per indicare quella loro meccanica attività; così da darsi un tono più professionale e contrattare una qualche gratifica pecuniaria.
Un altro flashback mostrerà, invece, un primo piano del volto inebetito del responsabile della organizzazione del lavoro della clinica, che con espressione assente rimane a guardare fisso per ore senza parlare una mappa della struttura, senza mai rendersi conto della necessità di distaccare altro personale in soccorso della inadeguata coppia di “triagisti”.
Ad un certo punto uno di questi, la giovane donna, ha una crisi
isteroide e si mette a correre verso la fila di utenti urlando loro di
arretrare in modo da non attivare la continua apertura automatica
della vetrata di ingresso. Non riuscirà invece a raggiungere con la
sua voce proprio coloro i quali da quella vetrata escono in
continuazione; e che concorrono al reiterarsi del movimento meccanico.
Tutto questo la condurrà in un profondo stato di frustrazione.
Il suo compagno, invece, visibilmente sconvolto dal surmenage indotto dalla ventina di minuti di lavoro che ha dovuto eseguire, inizia ad avere crisi di cecità. Tant’è che si rivolge ad una signora chiedendo notizie anagrafiche relative alla giovane che le è a fianco.
Quest’ultima, tuttavia, decide di rispondere in proprio a tutte le
domande che rivolte dall’uomo; il quale, pur apparentemente non
affetto da strabismo, mentre le ascolta persevera a guardare l’altra
donna. Dopo di che, ormai palesemente invasato da una entit
demoniaca, prende ad esprimersi farfugliando frasi sconnesse verso entrambe.
A quel punto la giovane, constatata la confusione del triagista, rimane per un po’ indecisa se non sia il caso di rendere le proprie risposte in una delle tre lingue straniere che conosce; quindi ha una
illuminazione, facendo mente locale sulla propria personale
condizione: lei, in definitiva, è una persona con sindrome di Down. E
(altro flashback) gli torna in mente come effettivamente accada
piuttosto spesso che i suoi interlocutori le rivolgano la parola
proprio come sta facendo quel fenomeno umano che si ritrova di fronte: alla stregua di come ci si rivolgerebbe ai bambini in età prescolare.
A lei, ventiseienne diplomata in materie linguistiche.
Cessato il flashback, al termine dell’umiliante interrogatorio la
ragazza fa spallucce e passa oltre il check point assieme alla sua
casuale accompagnatrice. Entrambe raggiungono la loro meta: il
Laboratorio d’Analisi.
E qui inizia un’altra lunghissima attesa prima di essere ricevute per
eseguire lo screening in largo anticipo fissato e prenotato; nonché,
ovviamente, pagato.
Durante la estenuante attesa, ad un certo punto (alleggerendo la
suspence della trama) accade che tre comparse femminili vestite da
infermiere escono dalla sala prelievi e ciarlando allegramente si
dirigono verso la bouvette per prendere il (meritato !?) caffé
quotidiano.
Ma il tono leggero della scena viene immediatamente offuscato da un altro episodio di possessione demoniaca. L’infermiera che dovr
eseguire materialmente il prelievo, una volta incrociato lo sguardo
con gli occhi dal taglio orientaleggiante della giovane, inizia a
parlare con la medesima cadenza infantile del triagista. Il demone è
tornato.
Sarà la ragazza a rivolvere la situazione, entrando con fermezza da
sola in sala prelievi esibendo fieramente l’avambraccio scoperto e
ormai pronto a subire la prevista estrazione ematica. Senza ricorrere
ad alcun esorcista.
Sullo sfondo, in controcampo, si ode in lontananza la voce registrata
di Bombolo che snocciola tutte le più note ed efficaci contumelie in
romanesco.
DISSOLVENZA VERSO IL NERO.
—THE END—
NOTA D’AUTORE – Se volete assistere direttamente alle riprese e
conoscere di persona i protagonisti della vicenda, recativi
tranquillamente in una qualunque struttura sanitaria barese; non
importa se pubblica o privata, tanto è così ovunque. Non c’è fretta,
né timore di non fare in tempo: il set si replica ogni giorno.
BARI’S HEALTH FILM COMMISSION ringrazia per avere scelto i suoi schermi. E si augura di rivedervi presto con altre sue produzioni del genere.
Io, invece, spero proprio di no !
“Per gentile concessione del dott. Cosimo Lerario, collega e amico”
La scoperta da medici italiani
Scoperta straordinaria in Cardiologia. L’Escherichia Coli, un batterio generalmente non patogeno, ospite abituale nel nostro intestino, passa nel sangue e favorisce la formazione di coaguli nelle coronarie. Lo studio, tutto italiano e della durata di 5 anni, è stato condotto dall’Università La Sapienza di Roma, da un team di cardiologi interventisti dell’Emodinamica di Terni diretta dal prof. Marcello Dominici, da patologi clinici e biologi coordinati da Francesco Violi, direttore della I Clinica medica del Policlinico universitario Umberto I di Roma. I dati scientifici, pubblicati su European Heart Journal, sono stati rilevati su un campione di 150 pazienti arruolati in due centri, la Cardiologia di Terni e il Policlinico Umberto I di Roma. Una sinergia operativa e scientifica che rappresenta il proficuo modello di integrazione Ospedale Università che invece molti Atenei italiani tendono a snobbare. L’Escherichia Coli nel sangue diventa un nuovo fattore di rischio coronarico da aggiungere a diabete, ipercolesterolemia, ipertensione, fumo.
“Lo studio – come lo stesso Dominici ha specificato ai media – dimostra che nella genesi della trombosi coronarica un ruolo importante lo gioca l’Escherichia Coli. Il batterio Killer è stato isolato nel sangue e nel trombo coronarico in quasi tutti gli infartuati arruolati nella ricerca, mentre era assente nel campione di controllo composto da persone non infartuate”.
L’innocuo batterio si virulenta, passa nel sangue, ulcera la placca aterosclerotica della coronaria e innesca la trombosi che, ostruendo l’arteria, determina l’infarto. L’attenzione al nostro microbiota intestinale, l’insieme di microbi e muffe, diventa sempre più importante. Questa scoperta apre una nuova finestra nella prevenzione e i trattamenti terapeutici per gli oltre 100mila italiani colpiti ogni anno da infarto e ictus. Potranno essere prodotti farmaci che spezzano il legame tra placca aterosclerotica e batterio killer nella fase acuta o vaccini, per i soggetti più a rischio, da usare in prevenzione primaria.
Riccardo Guglielmi – Giornalista scientifico –
Redazione Corriere nazionale.net – Corriere Puglia e Lucania
4 articolo 2021 https://www.corrierenazionale.net/2021/01/17/batterio-intestinale-causa-linfarto/
Scoperta una variante più pericolosa di quella inglese
Attenzione agli sbarchi di migranti
Funzionari della Sanità africana hanno diffuso lo scorso 24 dicembre la notizia della scoperta in Nigeria e Sudafrica di una variante di Covid 19 ancora più infettiva di quella inglese. Ritorna la paura di una possibile nuova ondata nonostante le misure adottate dai governi della Unione europea. Matt Hancock, ministro della alla Sanità inglese ha affermato alla BBC che la variante sudafricana si mostra “particolarmente preoccupante” e che sono stati limitati i voli in arrivo dal Paese. Secondo ricercatori di Oxford l’efficacia degli attuali vaccini, certa per la variante inglese, non lo è per quella sudafricana.
A dicembre dello scorso anno, nonostante le difficoltà per la raccolta dati, in Africa erano stati conteggiati circa 2,5 milioni di casi dall’inizio della pandemia, ossia il 3,3% dei casi di tutto il mondo. Nulle ultime settimane la situazione si è aggravata per un incremento dei contagi del 10,9% secondo fonti delle autorità sanitarie africane. La Nigeria ha un aumento dei contagi del 52%, attualmente 80.000 i casi confermati. In Sudafrica, che ha quasi superato il milione di infezioni, incremento del 40% nelle ultime settimane. Sono dati che meritano l’attenzione delle autorità italiane in considerazione della ripresa degli sbarchi di clandestini africani sulle coste del Sud Italia al miglioramento delle condizioni metereologiche. La situazione in Africa è seria. Medici e ricercatori nigeriani e sudafricani hanno interrotto le vacanze natalizie e lavorano nei laboratori, senza tregua 24 ore al giorno, nella previsione che un contagio fuori controllo determinerebbe milioni di morti.
– Fonte Web
Tanti sono gli interrogativi. Le attuali vaccinazioni in corso saranno valide su questa variante africana. Saranno adottate misure di prevenzione agli sbarchi di migranti senza cadere nel reato di “sequestro di persona”. Solo il tempo darà risposta a queste legittime domande.