Responsabilità medica e sanità iotaliana sotto attacco: il caso dell’emendamento Biancofiore
L’emendamento Biancofiore alla Legge di Bilancio sta facendo molto discutere il mondo della sanità italiana. Il comunicato stampa della FNOMCeO (Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) è stato la scintilla per una riflessione urgente su cosa significhi oggi essere in prima linea nella sanità e nelle professioni d’aiuto, soprattutto in tema di responsabilità medica. Da qui nasce questa serie di pensieri, senza filtri, su cosa vuol dire davvero lavorare ogni giorno a contatto con le persone — che tu sia medico, infermiere, insegnante, avvocato o faccia parte di qualsiasi altro settore dove la responsabilità medica e la responsabilità verso gli altri fa la differenza. Forse è il momento di dare vita a una rubrica ad hoc: “Pelo e Contropelo”, uno spazio aperto a chi vuole raccontare la realtà del proprio lavoro, senza peli sulla lingua e con lo sguardo di chi la vive sulla propria pelle, con la responsabilità medica sempre presente. Di Riccardo Guglielmi
FNOMCeO contro l’emendamento Biancofiore: un passo indietro per la responsabilità medica
La FNOMCeO, guidata dal presidente Filippo Anelli, ha chiesto con forza il ritiro dell’emendamento “Biancofiore” (69.0.25) alla Legge di Bilancio sulla responsabilità civile degli esercenti le professioni sanitarie e delle strutture. Secondo la Federazione, si tratta di un grave passo indietro per la responsabilità medica e la tutela dei medici e della sanità italiana.
Anelli sottolinea come questo emendamento, oltre a non avere attinenza con la Manovra, rischi di cancellare con un colpo di spugna tutta la legislazione dell’ultimo decennio, riportando la situazione a prima della Legge Gelli-Bianco del 2017.
Questa legge aveva introdotto una distinzione fondamentale:
- Responsabilità della struttura sanitaria: di tipo contrattuale, con il paziente che può agire direttamente contro la struttura, la quale deve dimostrare di aver agito correttamente.
- Responsabilità medica: extracontrattuale, limitata ai casi di dolo o colpa grave.
In caso di contenzioso, il paziente cita l’Azienda sanitaria, che gestisce la controversia tramite il proprio ufficio legale e l’Unità di Rischio Clinico. Le spese risarcitorie sono coperte dall’assicurazione della struttura, che può rivalersi sul medico solo in caso di colpa grave, tutelando così la responsabilità medica.
Criticità e rischi per i professionisti sanitari
Non mancano comunque le criticità: in molte realtà, anche di rilievo, l’Unità di Rischio Clinico è assente e alcune cliniche, prive di copertura assicurativa adeguata, chiedono al sanitario di attivare la propria polizza già al primo esposto. Tuttavia, la Gelli-Bianco aveva almeno segnato un equilibrio tra la tutela dei pazienti e quella dei professionisti, evitando che la responsabilità medica fosse sempre il bersaglio diretto delle richieste risarcitorie.
L’emendamento Biancofiore rischia di stravolgere questo assetto:
• Responsabilità principalmente contrattuale che ricadrebbe subito sul medico, anche per la colpa lieve
• Strutture sanitarie alleggerite nelle loro responsabilit
• Professionisti più esposti a richieste risarcitorie e azioni legali e aumento dei costi assicurativi
Il rischio reale? Trasformare la responsabilità medica nel bersaglio principale di ogni richiesta risarcitoria, lasciando le strutture protette e incentivando la cosiddetta “fuga dei camici bianchi” verso l’estero, con ospedali italiani sempre più vuoti e trasformati in cattedrali nel deserto
Bancomat Sanitario e medicina difensiva: quali conseguenze?
Con questa impostazione, il contenzioso rischia di esplodere e la tentazione di usare il “Bancomat Sanitario” diventerebbe irresistibile per chiunque, favorendo la medicina difensiva. Se la responsabilità medica diventa solo un gioco di scaricabarile, a rimetterci non sono solo i professionisti, ma anche i pazienti e il sistema sanitario nel suo insieme.
Prima di applaudire a certi emendamenti, forse bisognerebbe chiedersi: siamo sicuri che sia davvero nell’interesse di tutti? O, come spesso accade, qualcuno spera solo di lavarsene le mani?
Conclusione
La responsabilità medica è un pilastro fondamentale per la tutela sia dei pazienti sia dei professionisti. Ogni modifica normativa dovrebbe salvaguardare questo equilibrio delicato, evitando soluzioni che rischiano di compromettere la serenità e la qualità del lavoro medico in Italia. Solo così si può garantire un sistema sanitario più giusto, efficiente e sicuro per tutti. 💙