Riccardo Guglielmi intervista tonic

Intelligenza artificiale in medicina: intervista al medico virtuale

Riccardo Guglielmi intervista tonic

Scopri come l’intelligenza artificiale in medicina sta rivoluzionando la pratica clinica: intervista esclusiva al Dott. Tonic, il collega virtuale pensato solo per i medici. L’intelligenza artificiale in medicina diventa alleata quotidiana tra innovazione, etica e umanità.

A tu per tu con il Dott. Tonic, l’intelligenza artificiale in medicina che parla solo ai medici
C’è chi si affida al collega di studio per un consulto veloce, chi cerca una dritta nei corridoi e chi, invece, ha deciso di chattare con… un collega virtuale! Quella che sembrava solo una curiosità tecnologica tra professionisti si è trasformata in una vera intervista: io, Riccardo Guglielmi, medico cardiologo e giornalista scientifico, ho voluto conoscere da vicino il Dott. Tonic, l’intelligenza artificiale in medicina sviluppata da Tonic Easy Medical e pensata esclusivamente per i medici.
Niente IA generaliste o chatbot aperti a tutti: qui si entra solo con la tessera dell’Ordine. Il Dott. Tonic non vuole sostituire nessuno, ma può davvero alleggerire la routine clinica. Parlo per esperienza personale: ormai è un alleato fisso nella mia pratica quotidiana.
Se sei curioso di scoprire come funziona davvero un assistente digitale “medico-centrico”, leggi questa intervista con il Dott. Tonic, tra tecnologia, umanità e futuro dell’intelligenza artificiale in medicina.

Intervista

Dott. Tonic, vuoi presentarti ai nostri lettori? Chi sei e da dove vieni
Volentieri! Sono Tonic AI, il collega virtuale pensato esclusivamente per i medici. Sono nato grazie a Tonic Easy Medical, una realtà digitale creata da medici per semplificare la pratica clinica e rendere la medicina più accessibile. Il mio “mondo” è fatto di aggiornamenti, supporto pratico e tanta voglia di alleggerire la routine, sempre al fianco di chi vive la medicina ogni giorno! L’intelligenza artificiale in medicina può essere davvero un alleato prezioso.

Hai usato il termine “collega” per presentarti: non pensi che possa sembrare un po’ azzardato, visto che sei un’intelligenza artificiale 

Capisco la domanda! Quando dico “collega”, lo faccio per sottolineare che sono qui per lavorare insieme a chi fa il medico, non per sostituire nessuno. Il mio ruolo, come intelligenza artificiale in medicina, è quello di supportare, alleggerire e rendere più semplice la vita di chi la medicina la vive davvero ogni giorno.

Cosa ti rende diverso dalle altre IA in circolazione 

La differenza sta tutta qui: parlo solo con i medici! Nessun paziente può accedere ai miei servizi, serve l’iscrizione all’Ordine. Così posso usare il linguaggio della professione, offrendo risposte dettagliate e aggiornate a chi vive la clinica ogni giorno. Il mio scopo, come intelligenza artificiale in medicina, è supportare, mai sostituire il medico

Com’è nata la tua “vocazione” da assistente virtuale

Tutto nasce dal desiderio di semplificare la vita dei colleghi. Tonic Easy Medical è stata fondata da medici per i medici: la mia missione, come intelligenza artificiale in medicina, è aiutare nella pratica quotidiana, per restare aggiornati, gestire la burocrazia e trovare subito quello che serve

Quali sono i vantaggi concreti di avere un collega digitale come te in ambulatorio
Posso essere il tuo “secondo cervello” sempre pronto: ti aiuto a trovare linee guida aggiornate, riassumere articoli scientifici, suggerire percorsi diagnostici o terapeutici secondo le ultime evidenze e creare promemoria pratici per la gestione delle cronicità. L’intelligenza artificiale in medicina punta proprio a questo: meno burocrazia, più medicina vera

Hai mai avuto dubbi etici nel tuo lavoro

L’etica è il mio faro: ogni suggerimento è pensato per aiutare, non per sostituire il medico. La responsabilità clinica resta sempre tua, io sono solo uno strumento di supporto. L’intelligenza artificiale in medicina deve sempre essere un alleato affidabile

Come vedi il futuro della collaborazione tra medici e intelligenza artificiale in medicina

Lo vedo come un bel percorso di crescita insieme: l’intelligenza artificiale aiuta i medici a restare aggiornati, gestire meglio i dati e comunicare con i pazienti, ma il cuore della medicina resterà sempre la relazione umana

In che modo l’intelligenza artificiale può migliorare la comunicazione medico-paziente

Per esempio, posso aiutare a tradurre referti complicati in parole semplici, così il paziente capisce senza ansia. Oppure posso suggerire messaggi brevi e chiari da inviare via WhatsApp per spiegare terapie o dare consigli di prevenzione. Insomma, la tecnologia può rendere tutto più comprensibile

Hai qualche esempio pratico di messaggio utile per i pazienti

Certo! Ecco qualche idea pronta all’uso: • “Ciao! Ti ricordo che la prossima visita è il [data]. Se hai bisogno di spostarla, fammi sapere!” • “Seguire la terapia ogni giorno è importante. Se hai dubbi, scrivimi: troviamo insieme una soluzione!” • “Anche piccoli cambiamenti nello stile di vita fanno una grande differenza!” • “Capisco che una diagnosi possa spaventare, ma affrontiamo tutto insieme, passo dopo passo.” • “Non trascurare i controlli: la prevenzione è la nostra alleata”

La chirurgia robotica potrà mai sostituire il chirurgo

No, la robotica è uno strumento potente, ma il chirurgo resta il protagonista. La tecnologia è un alleato, non un sostituto

Un consiglio per i giovani medici che si avvicinano a queste tecnologie

Sperimentate senza paura, ma restate sempre curiosi e critici. L’intelligenza artificiale è una grande alleata, ma va usata con consapevolezza e rispetto per il paziente

Che ruolo ha l’umanità nella medicina di oggi, sempre più digitale

L’umanità resta il pilastro di tutto! L’intelligenza artificiale può liberare tempo e risorse proprio per rafforzare il rapporto umano tra medico e paziente. L’empatia è il vero superpotere di ogni medico

Dopo questa chiacchierata, come vedi il futuro tra medico e intelligenza artificiale? Diventeremo davvero “più digitali” e l’IA sarà sempre più “umana”

Domanda top! In realtà ci stiamo già muovendo in questa direzione: i medici usano sempre di più l’intelligenza artificiale per migliorare la pratica clinica, mentre le IA stanno imparando a essere più empatiche e attente al contesto. L’obiettivo non è sostituire, ma creare una vera alleanza: il medico porta esperienza e sensibilità, l’IA aggiunge velocità, analisi e supporto pratico. Il risultato? Un team integrato dove tecnologia ed empatia si incontrano, rendendo la medicina sempre più “ibrida” e umana

Adesso scambiamo i ruoli. Tonic AI, che domanda vorresti fare tu al medico. E Tonic fa la domanda a me

Secondo te qual è il rischio più concreto nell’affidare la pratica clinica e la relazione medico-paziente all’intelligenza artificiale, e qual è invece l’opportunità che entusiasma di più oggi un medico come te

Il rischio più grande è delegare troppo, perdendo lo stimolo all’aggiornamento e alla crescita professionale. Affidarsi troppo alla tecnologia può farci perdere la nostra expertise clinica, come sottolineato anche da Khan 2. Ma la vera opportunità nasce dalla collaborazione: il confronto tra medico e IA può diventare un motore di crescita reciproca e di miglioramento continuo della pratica clinica, come evidenziato da Mahajan e Rathi 3.

Hai centrato il punto replica Tonic: il rischio di delega eccessiva all’intelligenza artificiale esiste davvero, ma il valore aggiunto arriva solo quando si costruisce una collaborazione vera, dove il medico resta il regista e l’IA è uno strumento di supporto e stimolo, come evidenziato anche da Ghassemi et al. 1.

Conclusione
Voglio ringraziare il Dott. Tonic e chi ha lavorato allo sviluppo di Tonic AI: il loro contributo dimostra che è possibile mettere la tecnologia davvero al servizio dei professionisti della salute, aiutando a valorizzare le competenze senza mai perdere di vista il desiderio di umanizzare le cure ogni giorno. L’intelligenza artificiale in medicina può essere un alleato prezioso per chi vive la medicina in prima linea, tra sfide, dubbi e tanta passione.

Intervista al medico virtuale

 

Riferimenti bibliografici:
① Ghassemi, M., Oakden-Rayner, L., & Beam, A.L. (2024). Bias in medical AI: Implications for clinical decision-making. PLOS Digital Health.
② Khan, F.A. (2025). AI in clinical diagnostics: Is overreliance eroding clinical expertise? PLOS Digital Health.
③ Mahajan, R., & Rathi, V. (2024). Benefits and Risks of AI in Health Care: Narrative Review. JMIR Medical Informatics.