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Sanità migliore per i pugliesi nel 2017

Emiliano firma accordo con Cgil, Cisl e Uil

Previsti interventi finanziari, investimenti, riconversione delle strutture, valorizzazione delle eccellenze, progetti per l’abbattimento delle liste di attesa, regolamentazione dell’attività intramoenia e assunzioni straordinarie

Emodinamica

Di Riccardo Guglielmi

Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha firmato oggi con Cgil, Cisl e Uil un accordo strategico. Obiettivo fare crescere la qualità della salute dei pugliesi. Con l’accordo si dà il via libera a “un tavolo con il Direttore di Dipartimento Sanità per individuare interventi finanziari, economici e di innovazione organizzativa mirati a realizzare investimenti nelle eccellenze sanitarie, nelle risorse umane, nell’innovazione tecnologica e infrastrutturale, nei modelli dell’organizzazione sanitaria territoriale per realizzare una equa redistribuzione a partire da Taranto, sia qualitativa che quantitativa dell’offerta sanitaria intra-territoriale ed intra-regionale”.

Sarà attivato un tavolo con il Direttore di Dipartimento e con i Direttori Generali “per l’individuazione territoriale e distrettuale dei PTA, e la contestuale conversione degli Ospedali da chiudere, indicando le risorse finanziarie e di personale da destinare alla riconversione, il grado di complessità assistenziale di dette strutture, per riequilibrare l’offerta sanitaria a fronte dei rilevati bisogni di salute delle aree interessate; la definizione del “piano di impiego” del personale attualmente in servizio nei Presidi Ospedalieri e nei Punti di Primo Intervento di cui è prevista la chiusura”.

Sarà definito, in sintonia con gli impegni Ministeriali, un “piano straordinario di assunzioni” del personale sanitario per il periodo 2017-2019, per risolvere la carenza organica rilevata di oltre 5.000 unità al 31.12.2015, indicando tempi e le procedure per velocizzare il processo di reclutamento, utilizzando i risparmi di spesa.

Sarà attivato un tavolo in ogni ASL per “la ridefinizione di un progetto regionale per l’abbattimento delle liste di attesa”, individuando specifiche misure di intervento per abbattere i tempi di attesa, con l’affidamento di obiettivi di risultato per le diverse prestazioni sanitarie. Il progetto prevede il monitoraggio trimestrale dei risultati da parte dei Direttori Generali dell’ASL, in apposite sessioni audit sociale con le Organizzazioni Sindacali. Saranno previsti incentivi ma anche penalità in capo ai responsabili di progetto e di misura; non mancando, contestualmente, di monitorare e confrontare le dinamiche relative all’attività intramoenia del personale sanitario impegnato nel progetto per l’abbattimento dei tempi di attesa, con la previsione anche in questo caso di interventi sanzionatori, per evitare le storture rilevate nel rapporto tra volumi di prestazioni rese in attività ordinaria e quelle rese in attività intra menia”.

Si è deciso infine di accelerare le procedure della centrale unica degli acquisti in sintonia con le scelte dell’amministrazione affinché si arrivi ad un risparmio della spesa sanitaria e farmaceutica. Convocati gli altri sindacati non confederali per la firma dello stesso accordo.

Nella foto Emodinamica Cardiologia Ospedaliera Policlinico di Bari (un modello riconosciuto di eccellenza sanitaria in Puglia)

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79 articolo Pubblicato 12 dicembre 2016 Rubrica Noi e la Salute

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Musica con il Cuore, musica per il Tuo Cuore

Concerto di Natale all’insegna dell’allegria, della sicurezza e della solidarietà

Di Riccardo Guglielmi

Concerto di natale

Sabato 17 dicembre, ore 18.30, nella Sala polifunzionale dell’aeroporto militare di Palese Bari, AMA Cuore Bari e Ala Azzurra organizzano  “La Musica con il Cuore,  Concerto di Natale 2016”. Animatori della serata  Antonello Vannucci e Gli Spread  che con suoneranno i brani natalizi più conosciuti e quelli della tradizione cittadina. La serata sarà allietata dall’arrivo di Babbo Natale che distribuirà doni e gadget, ospite d’onore il Tuo Cuore.

Buona musica e tanta solidarietà: il ricavato della serata sarà devoluto in beneficenza per l’acquisto di Defibrillatori D.A.E, da donare ad associazioni sportive dilettantistiche del quartiere San Paolo che operano a favore di ragazzi anche diversamente abili o ad associazioni di volontariato che svolgono attività di pronto soccorso con autoambulanze.  AMA Cuore Bari completerà la donazione con n.2 corsi di formazione per operatori laici BLS-D per i soci dell’associazione cui sarà devoluto il defibrillatore. Una mano sul cuore e tanta musica per salvarti la vita e rallegrarti il cuore.

«Con questa iniziativa AMA Cuore Bari – commenta Francesco Pastanella, il presidente dell’associazione – intende perseguire uno dei propri scopi sociali consistenti nella diffusione della cultura del primo soccorso e delle tecniche basilari di rianimazione cardiopolmonare con utilizzo di defibrillatore semi automatico, in particolar modo dove si pratica l’attività sportiva».

Patrocini e collaborazioni: Comune di Bari, Comando Scuole A.M. e Quartier Generale CSAM  della 3° Regione Aerea.

Ingresso aperto a tutti con biglietto invito solidarietà.

Per informazioni: AMA Cuore Bari amacuorebari@libero.it – Web: http://www.amacuorebari.it/  – anche su Facebook

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Pubblicato 7/12/2016 Rubrica Noi e la Salute

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http://www.barinedita.it/eventi-musica/10200/bari—la-musica-con-il-cuore—-concerto-benefico-di-antonello-vannucci-e-gli-spread-all-aeroporto

 

 

 

Pacemaker difettosi per esaurimento precoce della batteria

Controlli urgenti in tutti Italia. L’Asl Ba richiama 200 pazienti

pacemaker 1

Di Riccardo Guglielmi

Dopo i 2 decessi segnalati in Europa, la società americana St. Jude Medical, produttrice di pacemaker, ha annunciato il controllo di circa 40mila mini defibrillatori, ICD e CRT-D, che contengono batterie prodotte prima del 23 maggio 2015. Dopo quella data, l’azienda ha aggiunto un isolante che riduce le possibilità di un corto circuito elettrico. Jeff Fecho, vicepresidente del controllo qualità di St.Jude, ha ammesso che l’esaurimento prematuro della batteria è la causa della mancata defibrillazione.

“I defibrillatori sotto la lente d’ingrandimento – commenta Domenico Carretta, responsabile del laboratorio di Elettrofisiologia dell’U.O.C. di Cardiologia Ospedaliera del Policlinico di Bari – sono stati progettati per durare minimo 7 anni. Voglio rassicurare tutti i portatori di pacemaker ICD da noi impiantati. L’equilibrio nella scelta dei dispositivi e i controlli frequenti che eseguiamo sono garanzia di tutela della salute e prevenzione delle complicanze”.

L’Asl di Bari, per precauzione, ha richiamato 200 portatori di defibrillatore St. Jude. Sono in corso i controlli. In caso di necessità è prevista la sostituzione del pacemaker .

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Pubblicato  Il Corriere Nazionale – Rubrica Noi e la Salute 11 dicembre 2016

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Caffe ristretto, macchiato, lungo; per me un orzo grazie

Quando l’apparenza inganna: l’aspetto sa di povertà, il contenuto di ricchezza.

orzo

Nell’orzo il segreto per sconfiggere obesità, depressione e demenza

Cibo per i gladiatori, frumento ideale per la birra, amato da Ippocrate che preparava tisane contro tanti malesseri, consigliato per favorire la produzione di latte materno, negli ultimi anni, causa la raffinazione industriale delle farine, l’orzo, insieme alle fibre, è stato considerato alimento per poveri. Oggi le moderne tendenze nutrizionali pongono l’orzo ai primi posti per gli aspetti positivi sulla salute. A dare forza ed evidenza scientifica lo studio, coordinato da Vincenzo Lionetti e condotto dall’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in collaborazione con l’Istituto di Neuroscienze del Cnr di Pisa e Telecom Italia.  Il beta-glucano idrosolubile, contenuto in alta percentuale nell’orzo, è il segreto per sconfiggere malattie come obesità, depressione e demenza.

L’azione di questa molecola è diretta sulle proteine su cui si poggia il nostro Dna. L’espressione genetica protettiva si estende dall’ippocampo, una zona del cervello sede della memoria e dell’elaborazione delle emozioni, al cuore e al digerente. La Granoro sta sviluppando una linea di pasta con farina di orzo beta da presentare alla vendita. Alimenti ricchi di beta-glucano idrosolubile, come pasta, pane, biscotti o altri preparati a base di orzo, sono  in grado di rendere l’organismo più resistente allo stress, all’obesità, migliorando comportamento e memoria.

C’è differenza tra l’orzo mondo (o decorticato) e quello perlato? Sì. Il secondo, più raffinato, è depauperato di proteine, vitamine e minerali e di preziosa fibra. L’orzo mondo è ricco di carboidrati a basso indice glicemico (72%) e contiene un buon 10,5% di proteine. Il contenuto in lipidi è modesto (2,1%). Non manca fosforo, potassio e vitamina PP, utile per l’apparato digerente, per la produzione degli ormoni sessuali e per la salute dell’apparato cardiocircolatorio. E se aggiungiamo le proprietà idratanti, rinfrescanti e digestive, sostituiamo ai tanti caffè che assumiamo nella giornata una buona tazza di orzo fumante.

47 Articolo Pubblicato  Rubrica Noi e la Salute il 9/12/2016

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Miti da sfatare e mode da evitare

Ecco i consigli dei gastroenterologi ospedalieri

Di Riccardo Guglielmi

Nella riunione del 26 novembre i medici dell’Aigo, Associazione italiana gastroenterologi ospedalieri, riuniti in congresso a Perugia, hanno smantellato, evidenze scientifiche alla mano, convinzioni tanto radicate da essere considerate verità assolute. La mela al giorno che leva il medico di torno, la dieta senza glutine capace di rimettere in sesto l’intestino, gli integratori indispensabili per il benessere psico-fisico non sono non più dogmi al centro di percorsi nutrizionali e di benessere. L’unica vera certezza resta la dieta mediterranea messa oggi in discussione da nuove mode alimentari e dal cibo spazzatura. Lo stile alimentare mediterraneo è quello più salutare ed equilibrato. Le diete sbilanciate a favore, secondo le mode del momento, di carboidrati, lipidi o proteine sono tutte da evitare. Serve anche la carne per l’esclusivo contenuto di alcuni amminoacidi e della vitamina B12, molecola che non cresce né nell’orto né sull’albero.

Gli specialisti dell’Aigo hanno fatto cadere dal piedistallo 7 mitiche convinzioni:

  1. Caffè nuoce al fegato. Un moderato consumo di 2 tazzine al giorno può dare benefici contro la steatosi epatica, malattia caratterizzata dall’accumulo di grasso nel fegato, come dimostrano le evidenze scientifiche pubblicate sulla rivista americana Hepatology.
  2. The verde è sempre un toccasana. E’ un ottimo antiossidante ma attenzione quando si assume come ingrediente all’interno di prodotti e integratori, anche dimagranti. La combinazione con altre sostanze ha prodotto casi d’insufficienza epatica.
  3. Vino minaccia assoluta per il fegato. Sono noti gli effetti benefici del vino nella prevenzione del rischio cardiovascolare. Un moderato consumo di vino ha anche un potere antiossidante sul fegato grazie al resveratrolo, sostanza contenuta nell’uva rossa.
  4. Erbe fanno bene. Gli estratti di erbe contenuti negli integratori alimentari, ad esempio le “12 erbe”, possono aggravare i sintomi della sindrome del colon irritabile. Responsabile degli effetti irritanti è l’epigallocatechina-3-gallato (EGCG), il composto polifenolico presente anche nel the verde.
  5. Moda del senza glutine. La maggior parte delle persone che segue una dieta senza glutine non è celiaca e non ha un’intolleranza genetica a questa sostanza. Il mito che alimenta questa moda risiede nella convinzione che una dieta povera dei carboidrati che contengono glutine sia dimagrante e salutare. Il rischio connesso a questa scelta è di ridurre il consumo di fibre contenute nei carboidrati e di compensare la mancanza di pasta e pane con i grassi saturi.
  6. Una mela al giorno leva il medico di torno. Mele e pere contengono zuccheri fermentabili che hanno effetti nocivi sulle persone affette da colon irritabile. In questi casi è consigliabile un consumo molto ridotto di questi frutti.
  7. Succhi di frutta fonte di benessere. Non sono tutti uguali, la differenza la fa il fruttosio che in eccesso provoca aumento di grassi nel fegato. I succhi di frutta ne sono ricchi e vanno assunti con moderazione. Fa eccezione il succo di arance rosse che ha l’effetto invece di ridurre i grassi nel fegato.

La dieta mediterranea è l’unico mito ben saldo sul suo piedistallo. L’apporto equilibrato di carboidrati, la ridotta presenza di grassi, le giuste percentuali di proteine e fibre, la presenza di vitamine e di antiossidanti sono le garanzie per una sana e corretta alimentazione. A noi spetta il controllo della qualità dei prodotti e una maggiore attenzione alle quantità.

redazione@corrierenazionale.net

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Articolo pubblicato il 29 novembre – Rubrica – Noi e la Salute

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