Tutti gli articoli di Riccardo Guglielmi

Premio “Una vita per la vita a Riccardo Guglielmi”

Bari 20 aprile 2017. Sala convegni Villaggio del fanciullo

A.I.P.A. Associazione italiana pazienti anticoagulati

Premio “Una vita per la vita” a Riccardo Guglielmi e Giuseppe Maiorano consegnato dal presidente Domenico Pinto e del segretario Fernando Sette

Il testo della relazione:

Fibrillazione atriale e rischio cardioembolico

La fibrillazione atriale, (f.a.) è una complessa aritmia che nasce negli atri. Eterogenea dal punto di vista fisiopatologico e clinico è spesso multifattoriale. Presenta due caratteristiche: l’attivazione elettrica rapida e apparentemente caotica del tessuto atriale e l’aumentato rischio tromboembolico.

E’ definita nel modo più vario dai pazienti. Cardiopalmo, cuore in gola, corrente elettrica che passa nel corpo, mentre la più pittoresca è la sensazione del frullare delle ali, “dottore è come avere una gallina nel petto”.

La fibrillazione atriale è il risultato di un gran numero di disordini cardiaci e extracardiaci; da malattie strutturali, come le valvulopatie e le cardiomiopatie, all’ipertensione arteriosa, a malattie genetiche ereditarie, ai distiroidismi, fino ai casi in cui non è possibile determinare la causa, detti idiopatici.

Cardiologi locali hanno partecipato alla compilazione di linee guida e documenti di consenso che indicano come affrontare la patologia cardiaca o extracardiaca sottostante, trattare i sintomi e a minimizzare l’incidenza di embolie e di scompenso cardiaco.

La diagnosi è clinica ed elettrocardiografica, assenza di onde P espressione di attivazione atriale, distanza irregolare tra le onde di attivazione ventricolare, QRS.

La probabilità d’insorgenza della f.a. negli individui di 40 anni di età è di circa il 25%. Questo rischio aumenta con l’età, con un’impennata dopo i 65 anni. Le curve attuariali prevedono per il 2050 che la f.a. supererà il 70% negli over 80.  L’incidenza, il numero di nuovi casi per anno, è aumentata del 13% negli ultimi 20 anni.

Le raccomandazioni, ampiamente condivise in letteratura, sulla scelta terapeutica, in senso strettamente aritmologico, si basano sull’alternativa tra:

  1. il controllo del ritmo, cioè il recupero e il mantenimento del ritmo sinusalecon farmaci antiaritmici o l’ablazione transcatetere;
  2. il controllo della frequenza cardiaca con farmaci che regolano la conduzione degli stimoli atriali ai ventricoli associati alla terapia antitrombotica.

La fibrillazione atriale è classificata in parossistica, persistente e permanente. Il rischio di formazione di un trombo, un agglomerato di piastrine e fibrina, nelle camere alte del cuore, gli atri è sempre presente nelle tre forme. Dal trombo possono partire frammenti, emboli, che una volta entrati nel torrente circolatorio ostruiscono le arterie creando negli organi colpiti zone infartuali, cioè di morte cellulare. L’organo più colpito è il cervello con conseguente ictus, causa spesso di morte o di gravi esiti sensitivi e motori. Anche piccolissimi frammenti, i micro emboli, quasi un pulviscolo, possono danneggiare irreversibilmente le cellule cerebrali, neuroni, determinando aree di sofferenza con riduzione negli anziani delle facoltà cognitive.

Il rischio di presentare fibrillazione atriale negli individui di 40 anni di età, è di circa il 25%. Questo rischio aumenta con l’età, con un’impennata dopo i 65 anni. Le curve attuariali prevedono per il 2020 che la f.a. supererà il 60% negli over 80.  L’incidenza, il numero di nuovi casi per anno, è aumentata del 13% negli ultimi 20 anni. Più alto è il numero di f.a. più alto sarà l’aumento dell’ictus, con conseguenti maggiori, in caso di sopravvivenza, costi sanitari, previdenziali e sociali, oltre ai disagi per pazienti e familiari. In Italia il numero di ictus per anno, valori al 2012, è di 216.000, di cui 144.000 non fatali. Il costo totale e supera i 16 miliardi di euro. Diabete, ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica, valvulopatie, ipertiroidismo sono le condizioni associate più frequentemente alla fibrillazione atriale.

Diagnosticare la presenza di un trombo nell’atrio non è oggi difficile. L’ecocardiografia tridimensionale, specialmente quella transesofagea, permette la visione diretta dell’interno nelle cavità cardiache, con possibilità di fare diagnosi differenziali per tumori ed endocarditi.

Queste sono le premesse, dell’assoluta necessità di instaurare al più presto una terapia anticoagulante, eparina e derivati, coumadin o warfarin, gli anticoagulanti tradizioni per os (TAO). Nuove molecole (NAO) sono da poco in commercio, dabigatan, rivaroxaban, apixaban, edoxaban. TAO e NAO sono armi efficaci per affrontare un killer subdolo e silenzioso come la fibrillazione atriale.

I NAO hanno la presunzione di voler rottamare i tradizionali anticoagulanti. Forse quando i costi di queste nuove molecole si abbasseranno la loro prescrizione potrebbe aumentare, ma in caso d’insufficienza renale, gravidanza, patologie delle valvole o impianto di protesi la terapia con TAO non potrà mai essere modificata. Il trattamento anticoagulante rappresenta un abito su misura e solo i team delle Unità di trombosi e coagulazione possono offrire modelli e percorsi di affidabilità e sicurezza.

Riccardo Guglielmi

Vivicità 2017 : servizio sanitario garantito dal Policlinico di Bari

Una giornata di sport, allegria e benessere

La XXXI edizione di Vivicittà a Bari , vince Gennaro Bonvino

Il servizio sanitario di Vivicittà
Il servizio sanitario di Vivicittà

Cronaca e foto di  Riccardo Guglielmi

Bari 23 aprile 2017

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Partenza alle ore 10.30 da “LARGO DUE GIUGNO” dopo un minuto di raccoglimento alla memoria di Michele Scarponi, il campione di ciclismo travolto da un furgone il 22 aprile mentre si allenava; al nastro di partenza il sindaco Antonio Decaro e l’assessore all’Ambiente e sport Pietro Petruzzelli.

Pietro Petruzzelli
Pietro Petruzzelli

La manifestazione, simbolo dell’Uisp, è la corsa per tutti. Forte è l’impegno sociale, civile e ambientale. Si corre in contemporanea in decine di città italiane ed estere. Nella sua storia ha toccato Sarajevo, Beirut, Gerusalemme e i campi profughi palestinesi, Bucarest, Kinshasa, Makeni, Yokoama. In Italia, la classifica unica è costruita sulla base della compensazione dei vari percorsi cittadini e delle relative altimetrie. Una formula che ha reso Vivicittà unica nel suo genere. La cultura dell’ambiente, della pace, e del dialogo è l’elemento ispiratore della manifestazione.

Alla manifestazione agonistica, di 12 km hanno preso parte sia i tesserati, uomini e donne, dell’Uisp, della Fidal e di altri Enti di Promozione Sportiva, sia i non tesserati, purché in regola con le norme vigenti sulla tutela sanitaria agonistica. I non agonisti hanno partecipato alla passeggiata ludico-motoria di km 4. A ciascun partecipante è stato garantito pettorale di gara, microchip usa e getta, assicurazione RC.  I moltissimi giovani iscritti hanno saputo creare, complice la bella giornata di sole, un clima di festa e gioia; tra i runner donne e uomini della società civile barese, tra i quali Domenico Paparella, noto cardiochirurgo del Policlinico di Bari.

Riccardo Guglielmi con Domenico Paparella

Primo arrivato Gennaro Bonvino. Musica e spettacoli sono stati organizzati all’interno dell’Open Village.

Nel presidio sanitario, presenti Paolo Amico e Antonio Tota, rispettivamente medico dello sport e cardiologo dell’Azienda Policlinico di Bari e Mercedes Panza della Centrale operativa del 118. Medici esperti e i numerosi infermieri hanno permesso che l’evento sportivo si svolgesse in assoluta sicurezza.

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31 articolo –  Con foto http://www.corrierenazionale.net/2017/04/23/oggi-a-bari-la-xxxi-edizione-di-vivicitta/

 

Medico contrario ai vaccini radiato dall’Ordine dei medici

Procedimenti in corso per altri due medici

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Cronaca e commento di Riccardo Guglielmi

Roberto Gava, cardiologo aperto alle medicine alternative, noto per le sue posizioni anti vaccini, è stato radiato, primo caso in Italia, dall’Ordine dei medici di Treviso.  Sono sotto osservazione due casi analoghi a Firenze e Venezia. La notizia è stata diffusa il 20 aprile da Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità.

Il provvedimento di Treviso fa eco alla dura presa di posizione da parte della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Fnomceo, dello scorso luglio contro le posizioni «antiscientifiche» e anti vaccinazioni .

Esemplare il comportamento della ministra della Salute Beatrice Lorenzin che, rispettando l’autonomia degli ordini professionali in merito a procedimenti e sanzioni disciplinari, ha ribadito che «bisogna assumere posizioni chiare quando la scienza dice che la vaccinazione è arma efficace di prevenzione».

Lo stesso Walter Ricciardi e Roberta Chersevani, presidente della Fnomceo, la federazione di tutti gli ordini dei medici, senza mezzi termini, ritengono il provvedimento valido ed efficace per non diffondere il virus della pseudo cultura. La rete è piena di false notizie scientifiche e la classe medica non può permettersi di avvalorare teorie prive di evidenza scientifica.

Dura è stata la reazione degli avvocati di Gava, Silvio Riondato e Giorgio Piccolotto che, su Fb, scrivono: «Il dottor Gava è stato condannato soltanto per le sue idee, idee ben fondate sull’esigenza di personalizzazione di ogni vaccinazione per prevenire i gravi pericoli e i vari danni da vaccino ai singoli pazienti, contro la vaccinazione indiscriminata di massa».

Questa è la cronaca, l’opinione di chi ha fatto dell’etica e della difesa della salute delle persone la propria bandiera è che il provvedimento dell’Ordine dei medici di Treviso va nella direzione giusta. Sbagliano quanti credono che vaccinare serve solo ad aumentare i profitti dell’industria farmaceutica. E’ proprio il contrario.  La vaccinazione, producendo gli anticorpi, elimina la malattia; gli individui immunizzati non contraendo quella patologia non comprano farmaci. Non acquistando farmaci i ricavi di un’azienda farmaceutica diminuiscono. Con un ragionamento prettamente economico e privo di sensi morali, all’industria produttrice, per esempio di antibiotici, interessa che un’epidemia si propaghi. Aumenterebbe così la vendita del farmaco che produce e di conseguenza i profitti sarebbero più alti.  Non c’è paragone tra il costo della vaccinazione, irrisorio, e quello di un trattamento domiciliare o ospedaliero di una patologia contratta per infezione.

Secondo la “teoria dell’immunità di gregge”, nelle malattie infettive che vengono trasmesse da individuo a individuo, la catena dell’infezione può essere interrotta quando un gran numero di persone sono immuni o meno suscettibili alla malattia. Quanto maggiore è la percentuale d’individui resistenti, tanto minore è la probabilità che un individuo suscettibile entri in contatto con il germe patogeno.  Un alto numero di soggetti immuni mette al sicuro chi deve ancora essere immunizzato. Questo è il modo per ridurre il rischio complessivo nel gruppo. La soglia minima dell’immunità di gruppo è il 95% per quei germi patogeni a maggiore diffusione.

La medicina moderna si basa su evidenze scientifiche e le raccomandazioni di specifici trattamenti sono il risultato di lunghe ricerche e di attente osservazioni epidemiologiche. Quanti morti farebbero colera, vaiolo, meningite, difterite, tetano eccetera senza le vaccinazioni. La vaccinazione di massa ha eliminato la poliomielite, causa di morti o esiti invalidanti. Il vaiolo, negli anni 70 era considerato scomparso, ora questa certezza non esiste più.

I legali di Roberto Gava daranno sicuramente battaglia. Vorranno screditare gli Ordini professionali, ritenendoli non competenti o come oggi sono etichettati dalla Comunità Europea “associazioni rappresentative d’imprese economiche”. Il libero mercato non potrà mai vanificare il giuramento di Ippocrate.  Gli avvocati difensori s’impegneranno a far annullare la decisione dell’Ordine di Treviso e vorranno affidare il giudizio alla magistratura ordinaria. Forse la legge lo permetterebbe. L’interesse del singolo non può prevaricare il buon senso o la salute di molti. La decisione del giudice dovrà essere avvalorata da un collegio di periti.

Altra considerazione è che in questo caso non si può essere obiettori di coscienza, non possono essere ammessi atteggiamenti alla Ponzio Pilato, non si tratta di aborto o cure per il fine vita. Non vaccinare il proprio bambino significa esporlo facilmente al contagio della malattia o trasformarlo in un portatore.  E’ giusto quindi non permettere l’ingresso in asili e scuole di bambini non vaccinati. Il comportamento sbagliato di un genitore, aggravato dalla pseudocultura di pochi medici, non può creare danno all’intera comunità.

E a quanti leggeranno quest’articolo è legittimo chiedere: manderesti a scuola serenamente tuo figlio quando nell’interno della classe diventa sempre più alto il numero dei non vaccinati?

Bari 22 aprile 2017

30 articolo http://www.corrierenazionale.net/2017/04/22/medico-contrario-ai-vaccini-radiato-dallordine-dei-medici/

 

Premio “Una vita per la vita”

Bari 20 aprile 2017 – Sala convegni Villaggio del fanciullo

Assegnato il premio “Una vita per la vita” questa sera 20 aprile 2017

Ringrazio l’Associazione Italiana Pazienti Anticoagulati e il suo presidente il dott. Domenico Pinto.

Per me è stato un privilegio essere stato invitato a svolgere la relazione “Fibrillazione atriale e rischio cardioembolico”.

Un onore ricevere la targa premiale

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Premiato il conduttore di Doctor@live

Premio «Una Vita per la Vita» al collega Riccardo Guglielmi