Il Professor Rizzon, Presidente onorario del Convegno ANCE a Bari
BARI – Curare con il cuore fa bene al paziente, al medico e alla spesa sanitaria pubblica. E il benessere collettivo ha inizio con una efficace comunicazione sociale. Parola di Riccardo Guglielmi, cardiologo e già direttore della Cardiologia ospedaliera del Policlinico di Bari, in apertura del convegno “Cuore e prevenzione: territorio, tecnologia, medicina legale” svoltosi in aula del nuovo padiglione Aesclepios 3, al Policlinico di Bari il 24 giugno 2025.
Organizzato da Ance (Associazione Nazionale Cardiologi del Territorio, con il contributo non condizionante di DOC e di INPHA, l’evento ha evidenziato l’importanza di quanto sia fondamentale “L’alleanza terapeutica tra medico e paziente, e in ultima analisi, la salute cardiovascolare della popolazione”.
“Anche Papa Leone XIV- ricorda Guglielmi- ha detto che la comunicazione deve essere scevra da ogni pregiudizio, rancore, fanatismo e odio. L’umanità ha bisogno di una comunicazione capace di ascolto, di accogliere la voce dei deboli che non hanno voce nel mondo. E queste parole, sono valide non solo per i giornalisti, a cui era indirizzato il messaggio del Santo Padre lo scorso 12 maggio, ma sono rivolte anche a noi medici. Come professionista attento al sociale, sono un medico che sta dalla parte del paziente. La comunicazione – sottolinea Guglielmi – in cardiologia, non solo promuove la salute, ma rafforza soprattutto il legame tra medico e paziente. In un contesto in cui la legge 219/2017 sottolinea l’importanza del consenso informato, è palese che una comunicazione trasparente e aperta, sia strategica per un sistema sanitario più umano. In definitiva, il nostro compito è costruire ponti di comprensione e fiducia. Se la Medicina è Cultura, Tecnologia e Umanità, allora Determinazione e Umiltà sono essenziali nella comunicazione sociale: solo in tale maniera, la parola diventa farmaco e il tempo impiegato dal medico a comunicare con il paziente, diventa tempo di preziosa cura”.
Anche l’interior design di ospedali e cliniche ha la sua fondamentale importanza. Secondo Guglielmi, infatti, “un attento design indoor ed outdoor dei luoghi di cura, facilita altresì la comunicazione tra medico e paziente, poiché architetture ben progettate in un reparto, in un luogo di degenza o anche negli spazi condivisi, possono ridurre lo stress, migliorando l’esperienza complessiva del paziente, influenzando positivamente persino sui risultati clinici”.
Presente in sala, il maestro dei cardiologi pugliesi, il Professor Rizzon, anche Presidente Onorario del convegno. “Ringrazio il nostro Maestro – sottolinea Guglielmi – perché a Lui dobbiamo l’impostazione per la formazione scientifica, l’approccio alle tecnologie avanzate e l’efficienza organizzativa. Non a caso, la presidenza operativa è del Professor Marco Ciccone, un simbolo della continuità e dell’eccellenza della nostra scuola”.
Il convegno è stato organizzato grazie alla caparbietà, la passione e la infinita pazienza di Luigi Carella, cardiologo, segretario provinciale ANCE di Bari: “Prevenire significa amare il nostro corpo, perché la buona salute è la vera ricchezza a cui ogni essere umano debba ambire. L’Ance è l’associazione che raccoglie i cardiologi extraospedalieri, ed è il baluardo della Cardiologia sul territorio, cioè quella che ascolta e risponde direttamente ai bisogni della gente, in un’epoca di risorse in calo e burocrazia in crescita, l’ANCE è la Cardiologia Fuori ossia lontana dai giochi di potere e dalle istituzioni, ma da sempre vicina alla gente. I cardiologi del territorio sono ‘Cardiologi di strada’. In prima linea, pronti all’ascolto per comprendere le esigenze dei pazienti, spesso espressione di un disagio sociale e/o psicologico”.
“La malattia cardiovascolare aterosclerotica – spiega il professor Marco Matteo Ciccone, Direttore dell’UOC Cardiologia Universitaria, dell’AOUC Policlinico di Bari – è una delle cause maggiori di morbidità e mortalità nei paesi Europei, sebbene ci sia una diminuzione del tasso di incidenza e mortalità. Peculiari sono i fattori di rischio – quelli non modificabili sono il sesso, età familiarità ed etnia. Ma ci si può impegnare per modificare la sedentarietà, l’obesità, il diabete mellito, il fumo di sigaretta, l’ipertensione arteriosa e le dislipidemie(LDL/apoB). La prevenzione cardiovascolare è possibile in base alla collaborazione sinergica medico- paziente, insistendo su uno stile di vita sano, rispettando naturalmente le caratteristiche individuali. In qualunque categoria di rischio per malattia cardiovascolare, secondo le linee guida ESC 2021, la prevenzione cardiovascolare si esplica anche con l’attività fisica. Agli adulti di qualsiasi età, si raccomanda di praticare almeno150-300 minuti alla settimana di attività fisica aerobica di moderata intensità oppure75-150minuti alla settimana di attività fisica aerobica vigorosa o una combinazione equivalente delle due, al fine di ridurre sia la morbilità che la mortalità cardiovascolare. Oltre l’attività aerobica, si raccomanda anche l’attività di resistenza almeno 2 giorni a settimana. Occorre ridurre la sedentarietà, anche con attività leggere di movimento quotidiano. Per quanto riguarda il peso corporeo- rimarca il professor Ciccone – ci sono raccomandazioni per i soggetti in sovrappeso od obesi, per i quali il calo ponderale ridurrà la pressione arteriosa, la dislipidemia e abbasserà il rischio di sviluppare il diabete mellito tipo 2, migliorando dunque il rischio di incidenza di malattie cardiovascolari. In sinergia alla necessità di riduzione del peso corporeo, è mandatoria una sana alimentazione. La chirurgia bariatrica invece deve essere presa in considerazione per soggetti obesi ad alto rischio, allorquando nonostante le modifiche suddette agli stili di vita e alimentazione sana, non si sia raggiunto il peso corporeo ideale.
Ma quali sono le caratteristiche di una sana alimentazione?
“Innanzitutto – evidenzia Ciccone – niente bevande zuccherate come bibite analcoliche e succhi di frutta. Il consumo di bevande alcoliche non deve superare i 100ml a settimana. Inoltre, non più di 30 gr di noci per die. Sì al pesce grasso 1 o 2 volte a settimana, mentre le carni rosse non devono superare 300-500 gr a settimana, riducendo al minimo le carni lavorate. Abbondare in frutta e verdure fresche più di 3 porzioni al giorno. Raccomandati 30-45 gr di fibre al giorno, preferibilmente da prodotti integrali. Il sale è concesso solo meno di 5 grammi al dì. Sostituire i grassi saturi con quelli insaturi. Quindi la prevenzione di malattie cardiovascolari, è possibile, seguendo uno stile di vita attivo e sano dal punto di vista alimentare”.
Davide Ferorelli, professore associato dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari esordisce con gli articoli 32 e 13 della nostra Costituzione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività…e la libertà personale è inviolabile”. La documentazione sanitaria, ossia la cartella clinica, appartiene al paziente ed è l’unico strumento attraverso cui lo Stato dimostra l’assistenza sanitaria erogata al cittadino, e chi la firma, al momento della dimissione è il primario, nelle vesti anche di pubblico ufficiale. Il valore della documentazione sanitaria è :statistico-sanitario, scientifico, medico-legale (efficacia probatoria), pedagogico (finalizzato all’insegnamento), clinico (tutela della salute del ricoverato, ossia diagnosi e terapia). Ma in Italia, tutto cambiò, dopo la proiezione al cinema, 1968 de “Il medico della mutua” e iniziarono le cause per contro lo Stato per danno biologico, o danno da perdita del rapporto parentale, etc. Una irregolare compilazione della documentazione sanitaria (cartella clinica) è un atto colposo, in quanto esprime negligenza, incuria, disattenzione o irresponsabilità, sia nella registrazione dei dati, sia nella formulazione di giudizi diagnostici e terapeutici. In ambito civilistico, da un irregolare compilazione della cartella clinica, può derivare un danno ingiusto al paziente. La cartella clinica dunque è un documento originale che costituisce la fonte prima ed autonoma di quanto in essa contenuto e permette l’esercizio di diritti, nonché la tutela di legittimi interessi: della Persona assistita, dell’Azienda che eroga l’assistenza e degli Operatori che agiscono. Principali requisiti sostanziali della cartella clinica: chiarezza, completezza e precisione, veridicità. Il contenuto della cartella clinica è coperto dal segreto d’ufficio e dal segreto professionale”.
Silvio Tafuri, rimarca la prospettiva di una migliore sanità pubblica coniugata all’attività motoria: “Le malattie cardiovascolari sono responsabili di circa un terzo di decessi in tutto il mondo. L’incidenza più alta di mortalità è nei Paesi a basso reddito. In un range di tempo dal 1980 al 2010,nel mondo , il sesso maschile muore di più di malattie cardiovascolari, ed in particolare cardiopatia ischemica, ictus e cardiopatia ipertensiva. In Europa, e in Italia, è il sesso femminile ad avere un tasso maggiore di mortalità, con il 44% dei decessi, e per gli uomini si registra un tasso standard di morbidità e mortalità. In parole più semplici, ci si ammala prima, si convive per più tempo con la malattia, e con la disabilità conseguente, si perdono più anni di vita (spesso lavorativa), con conseguenti elevati costi sanitari ed economici. Per tale ragione, è raccomandato fare attività motoria: secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’attività motoria è qualunque movimento del corpo, prodotto dai muscoli scheletrici, che richiede un dispendio energetico. E’ indispensabile in ogni fase della vita. Secondo alcuni dati epidemiologici del Rapporto OMS 2022, le donne fanno attività fisica insufficiente, e gi anziani risultano generalmente meno attivi. E il dato più triste è che oltre il 75%dei bambini/adolescenti non svolge sufficiente attività motoria, dati in peggioramento dal 2010. Meno della metà degli italiani, riporta livelli di attività fisica ottimali secondo le linee guida OMS. Si osserva la sedentarietà prevalente per età maggiore di 60anni nelle donne con minore livello di istruzione con difficoltà economiche prevalentemente residenti nel Sud e nelle isole maggiori. Negli USA, la sedentarietà degli americani ha un impatto sul sistema sanitario di 27 miliardi di dollari annui, ed entro il 2030 si stima un costo di spesa di oltre 300 miliardi annui. Occorre inculcare la cultura del benessere e della buona salute, tramite l’attività motoria. E ciò che è stato fatto finora, non basta. Noi medici, ci siamo ed insistiamo nell’instillare corretti stili di vita “.
Giuseppe Cascella, medico di famiglia: “I medici di medicina generale, affettuosamente conosciuti come medici di famiglia hanno un impatto importante nella società: il nostro compito è educare i nostri pazienti anche al concetto di prevenzione cardiovascolare, e in generale in tutte le malattie correlate all’apparato cardiocircolatorio. Punto essenziale è la corretta comunicazione tra medico e assistito nell’adozione di stili di vita sani insieme all’aderenza terapeutica aspetto sinergico che secondo il mio parere, dovrebbe orientarsi il nostro lavoro di medico-curante. Altro aspetto importante è la comunicazione integrata che coinvolga medici di medicina generale, specialisti, società scientifiche e istituzioni per un cambio di rotta di prevenzione dove ci vorrà tempo”. Nella viste ufficiale del Delegato del Sindaco di Bari per la Cultura e gli Eventi il dott. Cascella ha consegnato al dott. Guglielmi il gagliardetto del Comune di Bari.
L’importanza della prescrizione dell’esercizio fisico “un abito sartoriale” e del ruolo tecnico del laureato in Scienze Motorie è stato sapientemente decritto dal Prof. Paolo Spilotro, “storico” docente della Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Bari.
Importante il contributo del dott. Umberto Palazzo per la sua relazione sulla Sessualità senza tempo, del dott. Sinesi, già direttore della Medicina dello Sport del Policlinico di Bari, del dott. Giovanni Quistelli e del dott. Luzzi Primario Cardiologo di Taranto.
Tra gli interventi programmati il dott. Giuseppe Nettis, Responsabile della Medicina Interna di mater Dei Hospital ha ribadito che la prevenzione cardiovascolare viaggia sullo stesso binario di quella oncologica.
Presenti all’evento il Tenente Generale Comandante della Sanità Militare dell’E.I. e del Colonnello medico Sergio De Candia, Direttore Cardiologia Ospedale Militare Celio di Bari
Il saluto dell’ANCE Nazionale è stato portato dalla dott.ssa Giuseppina De Benedictis responsabile del Centro Studi dell’ANCE
Ringrazio il Direttore della Gazzetta di Bari e il giornalista Leonardo Petrocelli per il rilievo mediatico dato all’evento