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Camici bianchi con stellette e alamari. Medici a congresso a Bari

Sanità militare oggi: professionalità e umanizzazione

Organizzato dall’Ordine dei Medici di Bari e dalla FNOMCeO, la Federazione nazionale ordine medici, si svolgerà il 10 novembre a Bari, nell’AUDITORIUM BONOMO Via G. Capruzzi, 184, inizio ore 8.30, il convegno nazionale “LA SANITÀ MILITARE OGGI”.

La Sanità Militare rappresenta un’importante realtà nella quale si manifesta la professione sanitaria in generale e quella medica in particolare. «Abbiamo colto l’occasione della ricorrenza dei cento anni della Prima Guerra Mondiale – riferisce Franco Lavalle, vice presidente OMCEO Bari e responsabile scientifico dell’evento – per organizzare un convegno sulla Sanità Militare ai giorni nostri, nel quale fosse evidente il ruolo del medico e di tutti gli operatori sanitari, a seconda del corpo di appartenenza e nelle attività specifiche di ciascun’arma, verso le persone».

Sarebbe riduttivo identificare il ruolo dei corpi sanitari militari con l’esclusivo impiego in occasione di conflitti bellici. La Sanità militare nella medicina campale, operativa e d’urgenza, in quella focalizzata su malattie gravissime e contagiose, rappresenta un’eccellenza incredibile. I camici bianchi con stellette e alamari sono in grado di rischierare ospedali in modo molto rapido ed efficace, dimostrando di avere grande abilità strumentale ed essere indiscussi professionisti anche nell’ambito della medicina legale. Ogni Forza Armata ha specificità e nicchie d’eccellenza per fronteggiare le peculiari esigenze sanitarie: infermerie di bordo delle navi, in molti casi veri e propri piccoli presidi ospedalieri, strutture di biocontenimento dell’Aeronautica e unità aviotrasportabili dell’Esercito. Si tratta di assetti intrinsecamente “dual use”, cioè nati per scopi militari ma impiegabili anche per esigenze della popolazione civile, come è stato recentemente in occasione del terremoto in Italia centrale, in Libia a Misurata o a Haiti con Nave Cavour. Il risultato finale è una buona medicina che, grazie all’umanizzazione delle cure e all’ottimo rapporto con le popolazioni locali, tanto diverse da noi per etnia, cultura e religione, la rende un modello di efficienza ed efficacia tanto apprezzato dai corpi militari delle nazioni che condividono i teatri operativi.

«Un ringraziamento ai colleghi Filippo Anelli e a Franco Lavalle, FNOMCeO e Ordine dei Medici di Bari – ha commentato Nicola Sebastiani, Magg. Gen. e Ispettore della Sanità Militare, raggiunto al ritorno da una missione all’estero – per l’attenzione posta nell’evidenziare il ruolo strategico della Sanità che rappresento e per aver favorito l’apertura di tavoli tecnici per la formazione e la discussione di problematiche deontologiche e professionali relative al ruolo del medico in divisa. Nel congresso i relatori avranno la possibilità di mostrare le moderne tecnologie possedute e il loro utilizzo». Una task force di esperti è stata approntata per le relazioni: Benato da Padova, Bonomo da Bari, Ciprani (Polizia di Stato), Rinaldi (Guardia di Finanza), Spalletta (VV.FF.) e Urbano da Roma.

Bari ha un ruolo importante nella Sanità militare italiana; come non ricordare i generali Michele Donvito e Domenico Ribatti rispettivamente Direttori generali della Sanità dell’Esercito e dei Carabinieri. Lo stesso Generale Sebastiani, nato e studente liceale a Bari, ha condiviso le iniziali competenze e conoscenze con tanti colleghi, militari e civili, in quello che è stato uno dei più importanti presidi sanitari militari italiani, l’Ospedale “Lorenzo Bonomo”, struttura di grande valenza architettonica e logistica, ora abbandonata e in fase di degrado, che le amministrazioni nazionali e locali potrebbero, se volessero, far tornare al primitivo splendore con sagge politiche di riconversione, nel rispetto dell’iniziale destinazione d’uso. La bellezza del viale con filare di palme, il gigantesco albero di magnolia, il profumo dei maestosi pini e lecci, saranno sempre nella mente di quanti hanno frequentato, a vario titolo, l’O.M. di Bari.

Professionalità e umanizzazione è la Sanità Militare di oggi. Domani sarà indispensabile un salto in avanti, dal punto di vista organizzativo-concettuale, per portare a compimento quella necessaria ottimizzazione che Forze Armate di paesi amici e alleati hanno realizzato da tempo. Sanità militare interforze, apertura delle strutture a più alta valenza clinica e diagnostica ai familiari dei militari e a tutta la popolazione civile, creazione di unità dedicate al trattamento del disturbo post traumatico da stress e alla riabilitazione dei militari che tornano dall’estero, potrebbero nel futuro dare più lustro e prestigio al nostro paese.

In concomitanza del convegno sarà allestita una mostra di divise, fotografie e materiali sanitari d’epoca. L’evento ha valore formativo per medici, sottufficiali infermieri e aiutanti di sanità. Lo spessore dei relatori e la qualità degli argomenti aumenterà conoscenze e competenze degli iscritti al congresso.

http://www.corrierenazionale.net/2018/11/05/camici-bianchi-con-stellette-e-alamari-medici-a-congresso-a-bari/

http://www.corrierepl.it/2018/11/05/camici-bianchi-con-stellette-e-alamari-medici-a-congresso-a-bari/

Infermieri

Auditorium “Lorenzo Bonomo”  Ordine Medici di Bari 10.11.2018

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Riccardo Guglielmi con Generale Aldo Sebastiani e Paolo Caradonna
Riccardo Guglielmi con Generale Aldo Sebastiani e Paolo Caradonna

6 vantaggi della Cardiologia Riabilitativa. Elogi a A.M.A. Cuore Bari

  • Cronaca del Congresso GICR-IACPR Puglia

 Di Riccardo GuglielmiDirettore Comitato scientifico A.M.A. Cuore Bari

 La frase “l’esercizio fisico diventa farmaco nella terapia del post infarto” non vuole essere un efficace artifizio comunicativo ma il giusto riconoscimento a uno stile di vita che può fare la differenza nell’approccio terapeutico per quanti iniziano un percorso riabilitativo dopo un ricovero per patologia acuta cardiovascolare. Questo è stato il fil rouge che ha permesso di condurre la Tavola rotonda “Dopo il crollo la ricostruzione” inserita nella prima giornata di lavoro del Congresso GICR-IACPR Puglia “Prevenzione e riabilitazione in cardiologia” , che si è svolto a Bari il 19 e 20 ottobre  nell’Auditorium “Giovanni Ianni”, Comando Polizia Municipale Via P. Aquilino.

La cronaca della tavola rotonda può essere così riassunta.

Con leggerezza e rapidità, Riccardo Guglielmi, cardiologo di lungo corso e “giovane” giornalista scientifico coinvolge partecipanti e pubblico in un dibattito interattivo e propositivo. Gianfranco Ignone, già direttore della Cardiologia Ospedaliera di Brindisi sottolinea la centralità del cardiologo nella gestione e nella programmazione delle fasi del ciclo riabilitativo del soggetto cardiopatico, alla luce dei tentativi di far assorbire la riabilitazione cardiologica nelle strutture che gestiscono la disabilità neuro motoria e ortopedica. Carlo D’Agostino, direttore della Cardiologia ospedaliera del Policlinico di Bari, ricorda che la Cardiologia riabilitativa parte da quella clinica e che quando la malattia è ancora in fase di instabilità si può pensare a riabilitare; anche la persona con ipertensione polmonare potrebbe beneficiare della riabilitazione. Davide Traversa, responsabile della Cardiologia riabilitativa del Policlinico di Bari, traccia la storia, dalla fondazione a cura del dott. Italo de Luca ai giorni nostri, dell’unica struttura riabilitativa che in regime ambulatoriale di day hospital segue i pazienti dimessi per SCA o scompenso, e ringrazia i volontari di AMA Cuore, guidati da Nando De Muro, grande esperto nella relazione d’aiuto, che, con la formula dell’auto gestione, garantiscono l’importante sostegno psicologico.

L’Auto Mutuo Aiuto, A.M.A, il momento d’incontro tra persone unite dallo stesso problema, permette di rompere l’isolamento, scambiarsi informazioni e soluzioni con l’obiettivo di riscoprirsi RISORSA per sé e per la collettività. Fig.1

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-Fig.1 Gruppo di A.M.A. nella Cardiologia Ospedaliera del Policlinico di Bari

Ad Andrea Passantino degli Istituti Clinico Scientifici Maugeri di Cassano Murge il compito di definire la riabilitazione degenziale indicata nelle fase di instabilità del post infarto, scompenso cardiaco e nell’immediatezza post cardiochirurgica. Dall’ospedale alle cure domiciliari,  il passo, nel futuro, sarà sempre più breve. E’ quanto auspicato da Ottavio Di Cillo, responsabile della Telemedicina della Regione Puglia e dell’U.O. di Cardiologia d’urgenza di Bari, che illustra i vantaggi della telecardiologia, in termini di economicità e riduzione di disagi a pazienti e familiari. Domenico Antonelli, direttore di distretto dell’ASL BAT, fa chiarezza su significato e ruolo del caregiver e del caremanager, illustrando i percorsi formativi che la sua azienda da anni ha in cantiere. Infine Enza Colavito, responsabile URP  ICS di Cassano, accende i riflettori sull’umanizzazione delle cure e sul ruolo del volontariato elogiando quelle associazioni, AIDO, AMA Cuore,  Porta d’Oriente, che dedicano il proprio tempo per alleviare disagi e sostenere quanti sono reduci da un evento cardiologico acuto.  Fig.2

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Fig. 2 Tavola rotonda: Dopo il crollo la ricostruzione

E’ emerso che continuare a pensare che la Cardiologia riabilitativa coincida solo con il “training fisico” è scorretto e fortemente riduttivo. La valutazione diagnostica-strumentale serve per la stadiazione della malattia e la definizione della prognosi. Compito del cardiologo in riabilitazione è saper rendere aderenti i trattamenti e le terapie raccomandate affinché si raggiunga l’obiettivo di modificare gli stili di vita scorretti. La prescrizione dell’attività fisica rientra in un progetto “sartoriale” studiato per la persona colpita da un evento acuto cardiovascolare, serve a migliorare il potenziale di salute residuo e ad aumentare qualità e quantità di vita.

Oltre alla riuscita tavola rotonda gli obiettivi del convegno sono stati centrati nei 2 giorni di intensi lavori. «Sono state affrontate – riferisce Rocco Lagioia, direttore Riabilitazione cardiovascolare ICS Cassano Murge – le varie problematiche inerenti la cardiologia riabilitativa allo scopo di favorire maggiori conoscenze sull’argomento da parte delle diverse figure professionali coinvolte nel processo e di conseguenza migliorare il trattamento dei pazienti affetti da cardiopatia cronica».

Tanti e qualificati gli esperti che sono intervenuti: Piero Fiore, Marco Guazzi, Alfonso Galati, Marco Ciccone, Carlo D’Agostino, Davide Traversa, Paolo Colonna, Vito Vulpis, Gaetano Contegiacomo, Massimo Grimaldi.

La Riabilitazione Cardiologica è secondo l’ESC, Società europea di cardiologia , “la somma degli interventi richiesti per garantire le migliori condizioni fisiche, psicologiche e sociali in modo che i pazienti con cardiopatia cronica o dopo episodio acuto possano conservare o riprendere il proprio ruolo nella società”.

Combinando la prescrizione dell’attività fisica con le modifiche del profilo di rischio, la riabilitazione cardiologica ha come fine ultimo quello di favorire la stabilità clinica del paziente, di ridurre il rischio di successivi eventi cardiovascolari e ridurre le disabilità conseguenti alla cardiopatia.

Come gli stessi organizzatori, Rocco Lagioia, Andrea Passantino e Domenico Scrutinio di Istituti Clinico Scientifici Maugeri di Cassano Murge, hanno evidenziato, gli effetti favorevoli della Riabilitazione Cardiologica e della Prevenzione comprendono:

  • Riduzione della mortalità, soprattutto di morte improvvisa nel primo anno dopo infarto miocardico
  • Miglioramento della tolleranza allo sforzo, dei sintomi di angina e di scompenso
  • Miglioramento del profilo di rischio cardiovascolare
  • Miglioramento della qualità di vita
  • Più frequente ritorno al lavoro
  • Maggiore autonomia funzionale

I programmi riabilitativi si basano sulla valutazione dei seguenti 3 punti:

  1. Stima del rischio cardiovascolare globale;
  2. Identificazione di obiettivi da raggiungere per ciascun fattore di rischio;
  3. Preparazione di un programma di trattamento individuale.

Per svolgere un’attività di questo tipo è necessaria la sinergia di diverse figure professionali in grado di collaborare con gli specialisti cardiologi quali l’infermiere professionale, il terapista della riabilitazione, lo psicologo e il dietologo. Fig.3

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-Fig.3  Il dott. Italo de Luca, al centro, fondatore della Cardiologia Riabilitativa nel Policlinico di Bari

L’evento ha avuto valore formativo per medici, farmacisti, infermieri e fisioterapisti.

Segreteria organizzativa e provider ECM: Italiana Congressi e formazione

 

 

Dopo il crollo la ricostruzione

Bari ospita il Congresso sulla Prevenzione e Riabilitazione in cardiologia

Mutuo aiuto 2018

  La Riabilitazione Cardiologica è secondo l’ESC, Società europea di cardiologia , “la somma degli interventi richiesti per garantire le migliori condizioni fisiche, psicologiche e sociali in modo che i pazienti con cardiopatia cronica o dopo episodio acuto possano conservare o riprendere il proprio ruolo nella società”. A Bari dal 19 e 20 ottobre, inizio ore 9, gli esperti nazionali di Riabilitazione cardiovascolare s’incontrano nel Congresso GICR-IACPR Puglia “Prevenzione e riabilitazione in cardiologia” nell’Auditorium “Giovanni Ianni”, Comando Polizia Municipale Via P. Aquilino, Bari – Japigia per confrontarsi su percorsi assistenziali, tecniche, novità diagnostiche e farmacologiche. Combinando la prescrizione dell’attività fisica con le modifiche del profilo di rischio, la riabilitazione cardiologica ha come fine ultimo quello di favorire la stabilità clinica del paziente, di ridurre il rischio di successivi eventi cardiovascolari e ridurre le disabilità conseguenti alla cardiopatia.  Come gli stessi organizzatori, Rocco Lagioia, Andrea Passantino e Domenico Scrutinio di Istituti Clinico Scientifici Maugeri di Cassano Murge, evidenziano, gli effetti favorevoli della Riabilitazione Cardiologica e della Prevenzione comprendono:

  • Riduzione della mortalità, soprattutto di morte improvvisa nel primo anno dopo infarto miocardico
  • Miglioramento della tolleranza allo sforzo, dei sintomi di angina e di scompenso
  • Miglioramento del profilo di rischio cardiovascolare
  • Miglioramento della qualità di vita
  • Più frequente ritorno al lavoro
  • Maggiore autonomia funzionale

I programmi riabilitativi si basano sulla valutazione dei seguenti punti:

  • Stima del rischio cardiovascolare globale;
  • Identificazione di obiettivi da raggiungere per ciascun fattore di rischio;
  • Preparazione di un programma di trattamento individuale.

Per svolgere un’attività di questo tipo è necessaria la sinergia di diverse figure professionali in grado di collaborare con gli specialisti cardiologi quali l’infermiere professionale, il terapista della riabilitazione, lo psicologo e il dietologo.  «Scopo di questo congresso – ha commentato Rocco Lagioia, direttore Riabilitazione cardiovascolare ICS Cassano Murge – è affrontare le varie problematiche inerenti alla riabilitazione cardiologica allo scopo di favorire maggiori conoscenze sull’argomento da parte delle diverse figure professionali coinvolte nel processo e di conseguenza migliorare il trattamento dei pazienti affetti da cardiopatia cronica».

Tanti e qualificati gli esperti che interverranno: Piero Fiore, Marco Guazzi, Alfonso Galati, Marco Ciccone, Carlo D’Agostino, Davide Traversa, Paolo Colonna, Vito Vulpis, Gaetano Contegiacomo, Massimo Grimaldi, Domenico Antonelli, Enza Colavito. E’ prevista, al termine dei lavori della prima mattina la Tavola Rotonda dal titolo “Dopo il crollo la ricostruzione”. Sarà l’occasione per specificare il ruolo del Caregiver e dell’impegno del volontariato nell’Auto Mutuo Aiuto.   La prescrizione dell’attività fisica in un progetto “sartoriale” studiato per la persona colpita da un evento acuto cardiovascolare serve a migliorare il potenziale di salute residuo e aumentare qualità e quantità di vita.

L’evento ha valore formativo per medici, farmacisti, infermieri e fisioterapisti.

Segreteria organizzativa e provider ECM: Italiana Congressi e formazione

La Riabilitazione della Cardiologia Ospedaliera – passato e presente

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Riabilitazione 2018

Bari 17.10.2018

http://www.corrierenazionale.net/2018/10/18/lesercizio-fisico-diventa-farmaco-dopo-un-infarto/

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 Tavola rotonda del 19.10.2018 condotta da Riccardo Guglielmi come giornalista scientifico

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Interventi di Davide Traversa, Andrea Passantino, Mimmo Antonelli e Ottavio Di Cillo, Enza Colavito. Con me Carlo D’Agostino e Gianfranco Ignone. Nella discussione è intervenuto il prof. Paolo Rizzon. Ben evidenziato il ruolo del Care giver, della telecardiologia e del volontariato con particolare segnalazione ad A.M.A. cuore Bari per l’impegno profuso a favore di chi è reduce da SCA.

Stop alla stanchezza sul lavoro. Impariamo a ricaricare il cervello

Ricercatori giapponesi ci insegnano come fare. Zen, Tai chi, Yoga e Respiro consapevole per un benessere a lungo termine

Ricarica la mente

Ricercatori giapponesi ci insegnano come fare. Zen, Tai chi, Yoga e Respiro consapevole per un benessere a lungo termine

 

Esiste un rimedio per la stanchezza durante l’attività lavorativa. Basta un piccolo esercizio aerobico, pedalare senza fatica su una cyclette, per ricominciare a star meglio. Non dovete più preoccuparvi se siete stanchi, esausti, scocciati, stufi da una routine lavorativa ripetitiva e poco creativa. Ricercatori giapponesi insegnano a ricaricare il cervello.

Keita Kamijo e Tyuji Abe, della Waseda University di Tokyo, hanno arruolato 28 uomini e hanno proposto loro di svolgere alcuni compiti che sfruttano la memoria lavorativa, quella che ci consente di ricordare e aggiornare le informazioni sui diversi progetti cui stiamo lavorando. Le persone coinvolte hanno usato la loro memoria lavorativa prima, subito dopo e 30 minuti dopo tre momenti di test eseguiti in tre giorni diversi. Sono stati divisi in 3 gruppi. Nel primo gli uomini si esercitavano semplicemente su una cyclette, nel secondo hanno dovuto svolgere un compito cognitivo stando seduti su una bicicletta, ma senza pedalare, nel terzo hanno unito le cose svolgendo un compito cognitivo mentre pedalavano.

I ricercatori hanno riscontrato miglioramenti su precisione e tempi di reazione, in definitiva effetti generali positivi, nel gruppo in cui era richiesto solo di pedalare. Coloro che pedalavano e contemporaneamente riflettevano hanno fatto registrare un affaticamento cognitivo. Per migliorare memoria e attenzione a breve termine, lavoro o scuola, è meglio limitarsi all’esercizio fisico senza aggiungere sforzi cognitivi. La ricerca giapponese dimostra che è sufficiente un piccolo esercizio fisico aerobico (cyclette, passeggiata veloce, corsetta, nuotata) per ricaricare il cervello e riprendere con più energia l’attività lavorativa o di studio.

Tante sono le evidenze scientifiche che dimostrano i benefici dell’attività fisica sulla capacità delle persone di pianificare, mantenere l’attenzione, ricordare e destreggiarsi tra diverse attività.  Un piccolo esercizio aerobico garantisce la ricarica cerebrale per un tempo limitato. L’obiettivo è raggiungere miglioramenti psico fisici a medio e lungo termine. Un grande aiuto è fornito da pratiche salutari come Tai chi, yoga e il meno noto respiro consapevole*, espressioni di esercizi cognitivi complessi che, se perduranti nel tempo e attuati con costanza, mettono l’individuo nella condizione di migliorare attenzione e cognizione a lungo termine.

*Il respiro consapevole è quella tecnica che aumenta l’ossigenazione cellulare e contribuisce in maniera determinante a miglioramento fisico e mentale. Secondo il grande mistico sufi Rumi, 1200, è “un respiro d’amore che ti conduce fino all’infinito”.

 

Bari 08.10.2018

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