Medicina dello Sport ponte tra Territorio ed Università

RISCHIO PROFESSIONALE PER IL MEDICO CERTIFICATORE ED IL MEDICO SOCIALE

 

 

 

Hotel Palace, Bari, 12/06/2010

 

 

 

La Legge del 18/02/1982 che prevede l’obbligatorietà della visita medica per la partecipazione a qualsiasi attività di tipo agonistico già poneva storicamente il nostro Paese all’avanguardia in Europa nella tutela sanitaria dello sport agonistico.

 

 

Con tale normativa il medico specialista in Medicina dello Sport nell’atto della compilazione di un certificato di idoneità sportiva agonistica (in media della durata di un anno) si assume la responsabilità medico-legale dello stato di salute dell’atleta,  attuale e sino alla data di scadenza della certificazione stessa. Il giudizio di idoneità nasce pertanto da una collaborazione interdisciplinare, quasi collegiale, dove certamente appare rilevante la competenza cardiologica. L’atleta, per ottenere il giudizio di idoneità, segue percorsi diagnostici standard (ECG di base e da sforzo, spirometria…) che per alcuni sport prevedono ulteriori indagini (esame audiometrico negli sport subacquei, visita neurologica + EEG negli sport motoristici, TAC celebrale nel pugilato dopo KO); ovviamente, se nel corso dei protocolli diagnostici si evidenziano talune anomalie per es. cardiologiche, sono previste ulteriori indagini di secondo livello (Ecocardiogramma) e di terzo livello (indagini emodinamiche ed elettrofisiologiche).

 

Certamente oggi, con  l’assenza di una medicina scolastica e dellavisita militare obbligatoria per il servizio di leva, la medicina dello sport assume un ruolo preminente nella prevenzione primaria sul territorio. Tale ruolo viene svolto anche per gli over 35-40 e per tutti gli atleti amatoriali in genere, soprattutto per coloro che dopo una vita sedentaria si improvvisano maratoneti. Anche la certificazione di idoneità sportiva non agonistica, demandata ai medici di base, dovrebbe comunque anche essere supportata da opportune indagini diagnostiche.

Altrettanto rilevante appare il ruolo del medico sociale che pur non entrando in merito al giudizio di idoneità sportiva agonistica, certificazione che viene rilasciata nei Centri CONI e nei Centri di Medicina Sportiva territoriali o aziendali, è responsabile dello stato di salute e dell’integrità fisica del team sportivo sia nell’allenamento che durante la gara (ci sembra opportuno ricordare a tale proposito come sarebbe auspicabile nel corso di ogni evento sportivo la disponibilità di un defibrillatore, già in dotazione alle forze dell’ordine, e di operatori sanitari esperti in tecniche di rianimazione). Si richiedono oggi al medico sociale anche competenze specifiche in diverse discipline, dalla dietologia alla psicologia, ed una valutazione attenta sull’equilibrio psico-fisico dell’atleta nella modulazione degli allenamenti e nella partecipazione alla gara; spesso infatti, per meri aspetti economici, chi gareggia  è portato a sottovalutare o ad occultare sintomi che possono essere espressione di patologie in atto.

 

 

 

In questo quadro un ruolo fondamentale è certamente quello svolto dall’Università che è sempre stata storicamente vicina al mondo dello Sport e non solo universitario.

La nostra Istituzione interviene oggi nella formazione degli specialisti in Medicina dello Sport valorizzando ed incrementando competenze sempre più specifiche e nella formazione degli studenti dei corsi di laurea in Scienze Motorie rappresentando questi i futuri quadri dirigenziali sportivi (allenatori, preparatori tecnici).

 

 

 

 

Particolarmente sentita è poi l’esigenza di proporre Master  e Corsi di Perfezionamento in Cardiologia e Medicina dello Sport dando contestualmente anche un maggiore impulso alla ricerca nei Centri Universitari Sportivi,  dove sono prevalentemente collocati sul territorio nazionale i Corsi di laurea in scienze Motorie.

 

 

Potrebbero in tal modo essere per esempio più opportunamente studiati gli aspetti ergonomici di tutti i gesti atletici e, nel settore  biomeccanico, i materiali sportivi, dall’abbigliamento alle attrezzature.

* Prof. Corrado Petrocelli Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bari

 

* Dott. Riccardo Guglielmi Responsabile Cardiologia dello Sport Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Bari

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