Le poesie di Fabrizio Di Croce

fabrizio.fdc@tiscali.it

 

 Presentazione della poesia “Il Medico

 

Il 16 dicembre 2008, accompagnavo mio padre, affetto da neoplasia polmonare, alla prima seduta di chemioterapia. Durante l’attesa, trovavo l’ispirazione per scrivere una poesia osservando il comportamento dei medici del reparto di radioterapia oncologica, i quali oltre la loro elevata professionalità mostravano naturale attenzione per i rapporti umani con i pazienti e loro familiari, trasmettendogli serenità e considerazione grazie a gesti molto semplici quanto importanti: un sorriso, un buongiorno, chiamarli per nome ecc. ecc. .

 

Con questa poesia ho voluto sottolineare quanto è importante il rapporto umano, in particolar modo con le persone affette da malattie irreversibili o anziane, con la speranza che faccia riflettere tutti gli operatori sanitari sull’importanza di considerare il malato nella sua personalità e non esclusivamente come patologia da curare.

 

Autore: Fabrizio Di Croce, nato a Roma nel 1970, laureato in “Scienze dell’Amministrazione”, in “Scienze politiche, sociali ed internazionali” e laureando in “Politiche delle relazioni internazionali”.

 

Roma, 23 dicembre 2008

 

Fabrizio Di Croce

Il Medico

Il Medico, conosciuto meglio come il dottore,

vive con il compito di toglierci il dolore,

lui più che esercitare una professione,

vive portando a termine una missione.

 

Il Medico, inizia presto a studiare ed insieme a lavorare,

ma solo molto tardi inizia bene a guadagnare.

Tutto questo a lui non lo sconforta,

perché ugualmente a tutti i malati apre la sua porta.

 

Il Medico, spesso ingiustamente viene accusato,

solo perché, come tutti gli uomini, può aver sbagliato.

Comunque a lui non lo fermano neanche tali insulti,

continua inesorabilmente a fare il suo, dando consulti.

 

Tutti i Medici, per la società sono importanti

ed alcuni anche in Paradiso meritano spazi grandi,

questi non solo sono bravi a curare,

ma ai pazienti un sincero Sorriso sanno donare.

Roma, 23 dicembre 2008

Fabrizio Di Croce

 

Una seconda poesia di Francesco, inviata con gli auguri di Pasqua, 12 aprile 2009, che subito ospitiamo nelle nostre pagine

 

 

Alla ricerca di …

 

 

Ancora non la siamo riusciti a scoprire,

molti la trovano solo prima di morire,

questo sicuramente è un gran peccato,

così il bello della vita non l’hanno gustato.

 

Senza di lei è tutto in salita,

a causa del senso materiale della vita,

diciamo tutti di averla come valore

ma poi nella vita lo siamo solo poche ore.

 

Perché guai se non indossiamo cose di marca

o se la domenica non usciamo fuori in barca,

questo lo neghiamo ma è il desiderio di tutti,

così da Dio arriviamo solo distrutti.

 

Siamo riusciti a raggiungere la luna,

ma non riusciamo a trovare la vera fortuna,

la ricerchiamo nei titoli, nei soldi e nella proprietà,

invece si nasconde nel bello della semplicità.

 

 

Roma, 23 gennaio 2009

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