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6 vantaggi della Cardiologia Riabilitativa. Elogi a A.M.A. Cuore Bari

  • Cronaca del Congresso GICR-IACPR Puglia

 Di Riccardo GuglielmiDirettore Comitato scientifico A.M.A. Cuore Bari

 La frase “l’esercizio fisico diventa farmaco nella terapia del post infarto” non vuole essere un efficace artifizio comunicativo ma il giusto riconoscimento a uno stile di vita che può fare la differenza nell’approccio terapeutico per quanti iniziano un percorso riabilitativo dopo un ricovero per patologia acuta cardiovascolare. Questo è stato il fil rouge che ha permesso di condurre la Tavola rotonda “Dopo il crollo la ricostruzione” inserita nella prima giornata di lavoro del Congresso GICR-IACPR Puglia “Prevenzione e riabilitazione in cardiologia” , che si è svolto a Bari il 19 e 20 ottobre  nell’Auditorium “Giovanni Ianni”, Comando Polizia Municipale Via P. Aquilino.

La cronaca della tavola rotonda può essere così riassunta.

Con leggerezza e rapidità, Riccardo Guglielmi, cardiologo di lungo corso e “giovane” giornalista scientifico coinvolge partecipanti e pubblico in un dibattito interattivo e propositivo. Gianfranco Ignone, già direttore della Cardiologia Ospedaliera di Brindisi sottolinea la centralità del cardiologo nella gestione e nella programmazione delle fasi del ciclo riabilitativo del soggetto cardiopatico, alla luce dei tentativi di far assorbire la riabilitazione cardiologica nelle strutture che gestiscono la disabilità neuro motoria e ortopedica. Carlo D’Agostino, direttore della Cardiologia ospedaliera del Policlinico di Bari, ricorda che la Cardiologia riabilitativa parte da quella clinica e che quando la malattia è ancora in fase di instabilità si può pensare a riabilitare; anche la persona con ipertensione polmonare potrebbe beneficiare della riabilitazione. Davide Traversa, responsabile della Cardiologia riabilitativa del Policlinico di Bari, traccia la storia, dalla fondazione a cura del dott. Italo de Luca ai giorni nostri, dell’unica struttura riabilitativa che in regime ambulatoriale di day hospital segue i pazienti dimessi per SCA o scompenso, e ringrazia i volontari di AMA Cuore, guidati da Nando De Muro, grande esperto nella relazione d’aiuto, che, con la formula dell’auto gestione, garantiscono l’importante sostegno psicologico.

L’Auto Mutuo Aiuto, A.M.A, il momento d’incontro tra persone unite dallo stesso problema, permette di rompere l’isolamento, scambiarsi informazioni e soluzioni con l’obiettivo di riscoprirsi RISORSA per sé e per la collettività. Fig.1

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-Fig.1 Gruppo di A.M.A. nella Cardiologia Ospedaliera del Policlinico di Bari

Ad Andrea Passantino degli Istituti Clinico Scientifici Maugeri di Cassano Murge il compito di definire la riabilitazione degenziale indicata nelle fase di instabilità del post infarto, scompenso cardiaco e nell’immediatezza post cardiochirurgica. Dall’ospedale alle cure domiciliari,  il passo, nel futuro, sarà sempre più breve. E’ quanto auspicato da Ottavio Di Cillo, responsabile della Telemedicina della Regione Puglia e dell’U.O. di Cardiologia d’urgenza di Bari, che illustra i vantaggi della telecardiologia, in termini di economicità e riduzione di disagi a pazienti e familiari. Domenico Antonelli, direttore di distretto dell’ASL BAT, fa chiarezza su significato e ruolo del caregiver e del caremanager, illustrando i percorsi formativi che la sua azienda da anni ha in cantiere. Infine Enza Colavito, responsabile URP  ICS di Cassano, accende i riflettori sull’umanizzazione delle cure e sul ruolo del volontariato elogiando quelle associazioni, AIDO, AMA Cuore,  Porta d’Oriente, che dedicano il proprio tempo per alleviare disagi e sostenere quanti sono reduci da un evento cardiologico acuto.  Fig.2

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Fig. 2 Tavola rotonda: Dopo il crollo la ricostruzione

E’ emerso che continuare a pensare che la Cardiologia riabilitativa coincida solo con il “training fisico” è scorretto e fortemente riduttivo. La valutazione diagnostica-strumentale serve per la stadiazione della malattia e la definizione della prognosi. Compito del cardiologo in riabilitazione è saper rendere aderenti i trattamenti e le terapie raccomandate affinché si raggiunga l’obiettivo di modificare gli stili di vita scorretti. La prescrizione dell’attività fisica rientra in un progetto “sartoriale” studiato per la persona colpita da un evento acuto cardiovascolare, serve a migliorare il potenziale di salute residuo e ad aumentare qualità e quantità di vita.

Oltre alla riuscita tavola rotonda gli obiettivi del convegno sono stati centrati nei 2 giorni di intensi lavori. «Sono state affrontate – riferisce Rocco Lagioia, direttore Riabilitazione cardiovascolare ICS Cassano Murge – le varie problematiche inerenti la cardiologia riabilitativa allo scopo di favorire maggiori conoscenze sull’argomento da parte delle diverse figure professionali coinvolte nel processo e di conseguenza migliorare il trattamento dei pazienti affetti da cardiopatia cronica».

Tanti e qualificati gli esperti che sono intervenuti: Piero Fiore, Marco Guazzi, Alfonso Galati, Marco Ciccone, Carlo D’Agostino, Davide Traversa, Paolo Colonna, Vito Vulpis, Gaetano Contegiacomo, Massimo Grimaldi.

La Riabilitazione Cardiologica è secondo l’ESC, Società europea di cardiologia , “la somma degli interventi richiesti per garantire le migliori condizioni fisiche, psicologiche e sociali in modo che i pazienti con cardiopatia cronica o dopo episodio acuto possano conservare o riprendere il proprio ruolo nella società”.

Combinando la prescrizione dell’attività fisica con le modifiche del profilo di rischio, la riabilitazione cardiologica ha come fine ultimo quello di favorire la stabilità clinica del paziente, di ridurre il rischio di successivi eventi cardiovascolari e ridurre le disabilità conseguenti alla cardiopatia.

Come gli stessi organizzatori, Rocco Lagioia, Andrea Passantino e Domenico Scrutinio di Istituti Clinico Scientifici Maugeri di Cassano Murge, hanno evidenziato, gli effetti favorevoli della Riabilitazione Cardiologica e della Prevenzione comprendono:

  • Riduzione della mortalità, soprattutto di morte improvvisa nel primo anno dopo infarto miocardico
  • Miglioramento della tolleranza allo sforzo, dei sintomi di angina e di scompenso
  • Miglioramento del profilo di rischio cardiovascolare
  • Miglioramento della qualità di vita
  • Più frequente ritorno al lavoro
  • Maggiore autonomia funzionale

I programmi riabilitativi si basano sulla valutazione dei seguenti 3 punti:

  1. Stima del rischio cardiovascolare globale;
  2. Identificazione di obiettivi da raggiungere per ciascun fattore di rischio;
  3. Preparazione di un programma di trattamento individuale.

Per svolgere un’attività di questo tipo è necessaria la sinergia di diverse figure professionali in grado di collaborare con gli specialisti cardiologi quali l’infermiere professionale, il terapista della riabilitazione, lo psicologo e il dietologo. Fig.3

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-Fig.3  Il dott. Italo de Luca, al centro, fondatore della Cardiologia Riabilitativa nel Policlinico di Bari

L’evento ha avuto valore formativo per medici, farmacisti, infermieri e fisioterapisti.

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