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L’obesità aumenta il rischio di cancro

obesita

Più colpiti gli organi dell’apparato addominale e nelle donne seno, utero e ovaio

Di Riccardo Guglielmi

 

Pubblicati sul British Medical Journal i risultati di una review della letteratura condotta dai ricercatori dell’Imperial College di Londra, attestante un legame tra obesità e 11 tipi di cancro. La lista comprende i tumori più comuni e più gravi, tra cui quello all’esofago, al midollo osseo, al colon-retto, alle vie biliari, al pancreas, al rene. Per le donne in premenopausa i chili di troppo aumentano la probabilità di ammalarsi di tumore dell’endometrio. Per gli uomini a ogni aumento di 5 chili su metro quadro dell’indice di massa, sale del 9% il rischio di essere colpiti dal cancro al colon-retto e addirittura del 56% di ammalarsi di tumore delle vie biliari. Per le donne in menopausa la probabilità di sviluppare un tumore al seno cresce dell’11%. La relazione tra sovrappeso e cancro vale anche per il mieloma multiplo.

Importante è il rapporto ideale tra vita e fianchi. Per ogni incremento di 0,1 in questo rapporto il genere femminile vede aumentare il rischio di cancro all’endometrio del 21% per cento.

Questo studio che l’obesità sta diventando uno dei principali problemi di salute pubblica. La prevenzione dei tumori deve prevedere strategie che interessino l’alimentazione e il controllo del peso.

redazione@corrierenazionale.net

Bari 14 marzo 2017

19 articolo 2017 http://www.corrierenazionale.net/2017/03/14/lobesita-aumenta-il-rischio-di-cancro/

Dopo i 50 anni l’ottimismo fa bene alla salute

Atene, Acropoli: over 50 in gita
                                    Atene, Acropoli: over 50 in gita

Lo affermano gli scienziati, studiati 10mila inglesi per 10 anni

Uno studio condotto da ricercatori dell’University College di Londra, coordinato da Andrew Steptoe e pubblicato sul numero di Natale del British Medical Journal dimostra che le persone capaci di godersi la vita corrono meno rischi di morte prematura.  Questa è la prima evidenza scientifica derivante dall’esame dei dati inseriti nell’Elsa, English Longitudinal Study of Ageing, che per oltre 10 anni ha inserito i dati di 9mila uomini e donne ultracinquantenni (età media 63 anni),  catalogati, secondo le risposte a quattro domande formulate in tre diversi momenti, per stili di vita, comportamenti e livelli di salute. Non è il sorriso momentaneo ma la duratura felicità alla base dell’allungamento della vita che fa la differenza. E’ la qualità di vita che condiziona la quantità.

La gioia di vivere degli inglesi reclutati nello studio è stata testata tre volte ogni due anni tra il 2002 e il 2006 e l’associazione con la mortalità è stata osservata fino al 2013. In base alle risposte alle quattro domande, riguardanti i rapporti con altre persone, le condizioni della propria vita in generale e il livello di energia sentito, il campione è stato diviso in ottimisti e pessimisti. Una graduazione interna tra i due sotto campioni è stata eseguita secondo la percentuale di risposte positive.

Benessere economico, istruzione, malattie e depressione, sono stati accuratamente pesati nell’indagine statistica per valutarne l’impatto sulle conclusioni. Il risultato è che esiste una linearità tra ottimismo e longevità: riduzione della mortalità tra il 24% e il 17% secondo i gradi dell’ottimismo. I più contenti sono il 34%, mentre i perenni pessimisti il 24%.  L’ottimismo è di casa nella donna e in chi è in compagnia; istruzione e benessere non guastano. Più si è vicini ai 50 anni e più si ha voglia di godersi la vita. A questo punto il segreto della longevità negli over 50 è la “Vie en rose” senza aver paura di essere felici.  Ricordiamoci di canticchiare “Don’t worry, be happy” ogni mattina; vivremo meglio e più a lungo.

redazione@corrierenazionale.net

Bari 14 gennaio 2017

2 articolo http://www.corrierenazionale.net/index.php/41-noi-e-la-salute/2268-dopo-i-50-anni-l-ottimismo-fa-bene-alla-salute