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Sanità militare: il tricolore sventola da cent’anni

Sicurezza della patria e salute della persona

Cronaca del Convegno nazionale, “La Sanità militare oggi”,

Si è tenuto sabato 10, nell’auditorio dell’Ordine dei Medici di Bari, gremito di medici civili e militari, il Convegno nazionale, “La Sanità militare oggi”, un aspetto poco conosciuto ma fondamentale nell’ambito del pianeta sanità italiano. Tutti in piedi per l’inno nazionale, un’ideale alza bandiera e il convegno è partito col ricordo del Generale medico Lorenzo Bonomo (1858-1926), cui era stato intitolato l’Ospedale Militare di Bari. Il convegno ha disegnato il quadro della sanità militare attraverso la storia, dalle vicende della Grande Guerra sino all’impiego dei corpi sanitari in occasione di conflitti bellici, missione di pace e calamità naturali domestiche e internazionali.

Il Colonnello Francesco Urbano, del Comando di Sanità e Veterinaria ha fatto un excursus sulla sanità militare, partendo dall’incidenza delle malattie infettive al fronte durante la Prima guerra mondiale, che per le scarse condizioni igieniche, causavano più morti che in azioni di combattimento. Tetano, colera e febbri tifoidi erano responsabili di vere ecatombi.

Fabrizio Ciprani, Direttore Centrale di Sanità del Dipartimento della P.S., ha evidenziato il ruolo della sanità della Polizia di Stato, che garantisce una presenza capillare sul territorio con 363 medici, 40 psicologi, tecnici radiologia medica, tecnici neurofisiopatologi, tecnici della riabilitazione motoria, 460 infermieri e personale di supporto, cui si aggiungono tecnici della prevenzione nei luoghi di lavoro, ottici, audiometristi, medici veterinari. Ciprani ha anche annunciato un imminente concorso per potenziamento del personale medico e tecnico.

Un impegno sui fronti più distanti è quello della Sanità militare: scenari legati alle rotte dei migranti e alle operazioni di soccorso in mare, illustrati dal Colonnello medico Giuseppe Rinaldi della Guardia di Finanza, operazioni di protezione civile dei Vigili del Fuoco in occasione di disastri e calamità naturali, descritte dal Direttore medico Massimo Spalletta.

Il Maggiore generale Nicola Sebastiani, Ispettore  della Sanità Militare, subito dopo l’invito a un minuto di raccoglimento, oggi è l’anniversario, per i martiri di Nassiriya, ha inquadrato la sanità militare dalle trincee degli inizi del secolo scorso fino alle attuali missioni di pace, in una dimensione futura di proiezione europea, evidenziando l’organizzazione e le attrezzature che sono messe in campo oggi sui diversi fronti, come le tecniche di biocontenimento o la sala chirurgica campale inserita in un veicolo tattico capace di portare una capacità chirurgica il più vicino possibile all’esigenza operativa. Merito tutto italiano è il saper creare, quasi in tempo reale, quel positivo rapporto empatico con le popolazioni locali spesso tanto diverse per etnia, cultura e religione. Dal generale Sebastiani un grazie a tutte le componenti integrate nella Sanità Militare, in particolare C.R.I., Protezione Civile, Ordine di Malta e medici civili esterni, che come lui stesso ha esposto, rappresentano modelli formativi e valoriali.

Maurizio Benato, già vicepresidente Fnomceo, ha infine illustrato le specificità e gli obiettivi della medicina militare, nella tensione per esempio di conciliazione tra esigenze proprie delle operazioni militari e quelle della deontologia medica. Il militare è infatti chiamato a difendere la sicurezza della Patria, il medico a tutelare la salute della persona umana. Il medico militare incarna e sintetizza entrambe queste esigenze ineludibili per la tenuta e lo sviluppo della società.

«Abbiamo colto l’occasione della ricorrenza dei cento anni della Prima Guerra Mondiale – racconta il responsabile scientifico del convegno e vicepresidente Omceo Bari, Franco Lavalle -per organizzare un Convegno sulla Sanità Militare ai giorni nostri nel quale fosse evidente il ruolo del medico e di tutti gli operatori sanitari verso le persone, anche in contesti di conflitto, di operazioni di peacekeeping e di disastro naturale».

Mai come in questi ultimi mesi in cui l’Italia è stata colpita da grandi disastri causati dall’uomo e dalla natura, crollo ponte Morandi, alluvioni e frane, il lavoro dei corpi militari, in ambito sanitario e di protezione civile, ha mostrato il suo contributo fondamentale. Filippo Anelli, Presidente Omceo Bari e Presidente Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici) ha così terminato: “La Sanità militare contribuisce con il suo operato a costruire il nostro sistema sanitario nazionale, una grande conquista di civiltà, un bene comune che quest’anno compie 40 anni e che tutti dobbiamo impegnarci a tutelare. Ringrazio anche a nome della Fnomceo tutti i medici e gli operatori sanitari che ogni giorno assicurano un servizio importante e indispensabile per la nostra Repubblica, nel rispetto dell’Articolo 11 della Costituzione quale strumento per promuovere la pace e la dignità della persona umana“.

Una mostra di cartoline d’epoca, divise militari e strumenti sanitari d’epoca, gentilmente concesse dal Comandante dell’11° Reggimento Carabinieri Puglia, Col. Saverio Ceglie e in parte provenienti dalla collezione privata di Paolo Caradonna, radiologo presso l’Ospedale Di Venere, è stata allestita nelle sale dell’Ordine dei Medici.

redazione@corrierenazionale.net

Bari 12.11.2018

51 articolo 2018

http://www.corrierepl.it/2018/11/12/sanita-militare-il-tricolore-sventola-da-centanni/

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La Sanità Militare oggi: convegno nazionale a Bari

Ordine dei Medici Bari – 10.11.2018

Riccardo Guglielmi con Generale Aldo Sebastiani e Paolo Caradonna
Riccardo Guglielmi con Generale Aldo Sebastiani e Paolo Caradonna

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SANITA MILITARE BARI

Ringrazio il Maggiore Generale medico Nicola Sebastiani, Ispettore Generale della Sanità Militare, per avermi menzionato nel suo intervento.  Terminati i ringraziamenti alle autorità militari e civili presenti si è così espresso:  “Ringrazio i colleghi medici civili che hanno collaborato e collaborano con la Sanità militare e uno per tutti segnalo il dott. Riccardo Guglielmi che mi ha trasmesso da vero   maestro, quelle competenze e conoscenze che sono state per me riferimento nei primi anni di attività professionale nell’Ospedale Militare di Bari“.

Grazie naturalmente di cuore caro Aldo, per queste belle parole, orgoglioso di essere tuo amico. Mi congratulo per l’impegno e la passione, espressione di studi e sacrifici, che trasfondi  nell’opera di medico e ufficiale.  Il tuo contributo professionale e organizzativo ha reso la Sanità Militare  italiana un modello di efficienza ed efficacia.

Camici bianchi con stellette e alamari. Medici a congresso a Bari

Sanità militare oggi: professionalità e umanizzazione

Organizzato dall’Ordine dei Medici di Bari e dalla FNOMCeO, la Federazione nazionale ordine medici, si svolgerà il 10 novembre a Bari, nell’AUDITORIUM BONOMO Via G. Capruzzi, 184, inizio ore 8.30, il convegno nazionale “LA SANITÀ MILITARE OGGI”.

La Sanità Militare rappresenta un’importante realtà nella quale si manifesta la professione sanitaria in generale e quella medica in particolare. «Abbiamo colto l’occasione della ricorrenza dei cento anni della Prima Guerra Mondiale – riferisce Franco Lavalle, vice presidente OMCEO Bari e responsabile scientifico dell’evento – per organizzare un convegno sulla Sanità Militare ai giorni nostri, nel quale fosse evidente il ruolo del medico e di tutti gli operatori sanitari, a seconda del corpo di appartenenza e nelle attività specifiche di ciascun’arma, verso le persone».

Sarebbe riduttivo identificare il ruolo dei corpi sanitari militari con l’esclusivo impiego in occasione di conflitti bellici. La Sanità militare nella medicina campale, operativa e d’urgenza, in quella focalizzata su malattie gravissime e contagiose, rappresenta un’eccellenza incredibile. I camici bianchi con stellette e alamari sono in grado di rischierare ospedali in modo molto rapido ed efficace, dimostrando di avere grande abilità strumentale ed essere indiscussi professionisti anche nell’ambito della medicina legale. Ogni Forza Armata ha specificità e nicchie d’eccellenza per fronteggiare le peculiari esigenze sanitarie: infermerie di bordo delle navi, in molti casi veri e propri piccoli presidi ospedalieri, strutture di biocontenimento dell’Aeronautica e unità aviotrasportabili dell’Esercito. Si tratta di assetti intrinsecamente “dual use”, cioè nati per scopi militari ma impiegabili anche per esigenze della popolazione civile, come è stato recentemente in occasione del terremoto in Italia centrale, in Libia a Misurata o a Haiti con Nave Cavour. Il risultato finale è una buona medicina che, grazie all’umanizzazione delle cure e all’ottimo rapporto con le popolazioni locali, tanto diverse da noi per etnia, cultura e religione, la rende un modello di efficienza ed efficacia tanto apprezzato dai corpi militari delle nazioni che condividono i teatri operativi.

«Un ringraziamento ai colleghi Filippo Anelli e a Franco Lavalle, FNOMCeO e Ordine dei Medici di Bari – ha commentato Nicola Sebastiani, Magg. Gen. e Ispettore della Sanità Militare, raggiunto al ritorno da una missione all’estero – per l’attenzione posta nell’evidenziare il ruolo strategico della Sanità che rappresento e per aver favorito l’apertura di tavoli tecnici per la formazione e la discussione di problematiche deontologiche e professionali relative al ruolo del medico in divisa. Nel congresso i relatori avranno la possibilità di mostrare le moderne tecnologie possedute e il loro utilizzo». Una task force di esperti è stata approntata per le relazioni: Benato da Padova, Bonomo da Bari, Ciprani (Polizia di Stato), Rinaldi (Guardia di Finanza), Spalletta (VV.FF.) e Urbano da Roma.

Bari ha un ruolo importante nella Sanità militare italiana; come non ricordare i generali Michele Donvito e Domenico Ribatti rispettivamente Direttori generali della Sanità dell’Esercito e dei Carabinieri. Lo stesso Generale Sebastiani, nato e studente liceale a Bari, ha condiviso le iniziali competenze e conoscenze con tanti colleghi, militari e civili, in quello che è stato uno dei più importanti presidi sanitari militari italiani, l’Ospedale “Lorenzo Bonomo”, struttura di grande valenza architettonica e logistica, ora abbandonata e in fase di degrado, che le amministrazioni nazionali e locali potrebbero, se volessero, far tornare al primitivo splendore con sagge politiche di riconversione, nel rispetto dell’iniziale destinazione d’uso. La bellezza del viale con filare di palme, il gigantesco albero di magnolia, il profumo dei maestosi pini e lecci, saranno sempre nella mente di quanti hanno frequentato, a vario titolo, l’O.M. di Bari.

Professionalità e umanizzazione è la Sanità Militare di oggi. Domani sarà indispensabile un salto in avanti, dal punto di vista organizzativo-concettuale, per portare a compimento quella necessaria ottimizzazione che Forze Armate di paesi amici e alleati hanno realizzato da tempo. Sanità militare interforze, apertura delle strutture a più alta valenza clinica e diagnostica ai familiari dei militari e a tutta la popolazione civile, creazione di unità dedicate al trattamento del disturbo post traumatico da stress e alla riabilitazione dei militari che tornano dall’estero, potrebbero nel futuro dare più lustro e prestigio al nostro paese.

In concomitanza del convegno sarà allestita una mostra di divise, fotografie e materiali sanitari d’epoca. L’evento ha valore formativo per medici, sottufficiali infermieri e aiutanti di sanità. Lo spessore dei relatori e la qualità degli argomenti aumenterà conoscenze e competenze degli iscritti al congresso.

http://www.corrierenazionale.net/2018/11/05/camici-bianchi-con-stellette-e-alamari-medici-a-congresso-a-bari/

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Infermieri

Auditorium “Lorenzo Bonomo”  Ordine Medici di Bari 10.11.2018

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Riccardo Guglielmi con Generale Aldo Sebastiani e Paolo Caradonna
Riccardo Guglielmi con Generale Aldo Sebastiani e Paolo Caradonna